AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL " FESTIVAL DI TEATRO DIALETTALE" - Tuttoggi.info

AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL ” FESTIVAL DI TEATRO DIALETTALE”

Redazione

AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL ” FESTIVAL DI TEATRO DIALETTALE”

Gio, 13/11/2008 - 10:56

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Inizia con una suggestiva “dichiarazione” di apprezzamento la presentazione della seconda stagione del ” Festival di Teatro Dialettale”, voluto ed organizzato dalla Compagnia Dialettale “LaTraussa”.

E' infatti l'eclettico Assessore alla Cultura del Comune di Spoleto, Arch. Giorgio Flamini che in dialetto stretto ripercorre i passaggi fondamentali dell'amore per l'arte in genere nella città e della nascita della manifestazione:

“Spuleti è 'na città' teatrale, c'ha lu teatru de li Nobbili, ogghi Caio Melisso, 'u Teatru Novu ch'è artornatu bellu come 'na vorda, cuscì come lu penzò reneo che fice anche lu Sfiristeriu de Macerata, ma pua ci sta piazza de Santa Maria, dove s'è sintita 'a Musica più bella, e ancò lu teatru romanu, l'auditoriu', li spazzi dell'Anfiteatru, lu teatrinu delle sei e 'sta città, cuscì bella, ma cuscì bella che pare nu teatru probbio essa: 'gni viculu, 'gni via, 'gni piazza, c'ha 'na scena tutta sua; e la jente? Sarà pe sti grossi personaggi che so' passati sulli teatri nòstri, che tutti li cittadini, li campagnoli, li montagnoli honno, prima o doppo, fattu 'nu spettaculu, 'na poesia detta a scola, 'na recita de paese, o cose anchi più serie, ma tutti, probbio tutti a spuleti se rtrovono su lu teatru; l'ommini comme le femmene, tutti se so missi su un parcu a fa l'attacci, chi pe' sgherzu, chi pe' davero e spissu c'honno arportatu anche risurdati grossi, penzate alla nepote de Fernando, lu professore, lu vate de la lingua nostra,

o Pietro lu fiju de Dante, lu fabbru de San Gregoriu, quisti honno fattu sul seriu e ce so' riusciti a fallu doventà nu laoru, pe' bravura s'entenne. Pua ce ne stonno tanti che pe' passione o pe' 'nclinazione o, a vorde, pe' dispettu, che 'o continuono a fa, anche se je dici de lassà' perde, riescono, conunque, 'gni vorda a scajà l'applausi de lu pubbricu, cuscì la jente s'arduna pe' le piazze e pe' le strae a vede' che se so 'nventati, ed è tutta 'na ‘traussa'; finarmente Chiodetti nòstru, pensanno probbio a sta traussa su lu teatrinu delle sei, s'enventatu 'na rassegna nazzionale, dove se confrontono li dialetti nòstri in tante commedie, lo più da ride, ma anche un po' da piagne. Grazzie alla Traussa da tuttu lo Commune pe' essese 'nventata 'sta manifestazione che speramo che dura pe' tanti anni”.

La Compagnia “LA TRAUSSA” nasce nel 1995, su iniziativa di Danilo Chiodetti: un giovane spoletino amante del teatro. L'associazione nasce con lo scopo di rivitalizzare il teatro di piazza organizzando eventi teatrali che mirino comunque all'aggregazione sociale, a divertire il pubblico, nonché ad offrire momenti di riflessioni su temi sociali che riguardano tutti. Da qui la scelta del vernacolo spoletino. Il dialetto, secondo Chiodetti, si avvicina di più alla gente. Il pubblico si sente maggiormente coinvolto nelle scene rappresentate, sentendosi parte integrante di esso. Lo spettatore si diverte, sorride, e riflette. Quindi si cerca di offrire al pubblico un divertimento non gratuito e scontato e neanche superficiale. L'associazione è composta da tutti attori non professionisti, animati da uno stesso scopo: divertire divertendosi con spirito di affiatamento e di complicità. La Traussa è anche impegnata in un progetto di laboratorio teatrale con un gruppo di ragazzi disabili. Sulla scorta di questo sono nati dieci testi teatrali in vernacolo spoletino, che hanno varcato diversi teatri e piazze del Centro-Italia, riscuotendo un buon successo, in termini di partecipazione di pubblico che di apprezzamenti per gli spettacoli.

Lo stesso Chiodetti nel saluto di rito per la presentazione dice:

“Cari amici, eccoci giunti alla seconda edizione del Festival di Teatro dialettale. Sulla scorta dell'esperienza dello scorso anno, abbiamo cercato di migliorarci nell'organizzazione di questo evento che riteniamo molto importante e significativo per la nostra Spoleto. Un percorso burrascoso ci ha accompagnati nell'organizzazione, soprattutto nel reperimento dei fondi necessari, ma nonostante ciò, con orgoglio possiamo dire che anche Spoleto ha il suo festival nazionale di teatro dialettale. La nostra tenacia e voglia di confronto e scambio con altre compagnie teatrali, l'esperienza della Uilt Umbria, ci hanno permesso di giungere alla II edizione del festival. Abbiamo selezionato cinque compagnie teatrali provenienti dall'Umbria, dalla Campania e dalla Toscana che ci proporranno commedie brillanti e divertenti e ci faranno respirare, attraverso l'uso del dialetto, l'aria delle città di provenienza.”

Ed ecco allora tutte le compagnie partecipanti ed una breve sintesi dell'argomento della loro messa in scena:

Martedì 18/11/2008 ore 21,00

COMPAGNIA TEATRALE CITTÀ DI PERUGIA

BENIAMINO CIOFETTA APPALTATORE di Artemio Giovagnoni Regia: Artemio Giovagnoni

Beniamino, piccolo appaltatore edile, arricchitosi improvvisamente, si è fatto l'amante e la sta preparando un nuovo appartamento. La moglie Cesira, scoperta la tresca vuole riconquistare l'amore perduto grazie all'aiuto di un'amica compiacente e avvalendosi della collaborazione di due maldestri muratori dipendenti del marito. Riuscirà nel suo intento ma quanta fatica!

Mercoledì 19/11/2008 ore 21,00

NUOVA COMPAGNIA CITTÀ DI TERNI

T9 COLPITA E AFFONDATA di Italo Conti da “UN'IDEA” di Silvano Locci Regia: Maria Luisa Leone

La famiglia Blessin, di antiche origini, si trova ad affrontare un problema di discendenza. Il capostipite, Alessio, ha messo al mondo solo figlie femmine, per cui la dinastia si estinguerà. Unico erede dell'ingente patrimonio è Enzo, il solo nipote maschio, al quale, però, le zie Emilia e Sandra, hanno imposto il matrimonio per gestire i beni di famiglia. Enzo, che non ha alcuna intenzione di sposarsi, pur di “ereditare”, trova una soluzione estrema, che lo porterà ad affrontare ostacoli imprevisti e quantomai divertenti: assoldare una finta moglie ed organizzare un finto matrimonio. L'unico a capire il trucco è lo zio Adriano, che fino all'ultimo metterà in dubbio la scelta del nipote cercando di metterlo in guardia. Tra il mestiere più antico del mondo e la modernità delle comunicazioni tramite cellulari, la commedia è ricca di copli di scena e di equivoci, che la rendono quantomai moderna e attualissima.

Giovedì 20/11/2008 ore 21,00

COMPAGNIA ARCA – Trevi (PG)

TUTTI PAZZI PER LA BADANTE di Gaetano Stella

Regia: Nadio Beddini e Gaetano Stella

Tutto nasce quando il capo famiglia si ammala ed i familiari devono trovare qualcuno che badi a lui. La cosa sembra facile ma la famiglia non ha fatto i conti con il caratteraccio di Lisandro. Alla fine la badante si trova, ma sarà proprio lei a essere al centro delle attenzioni di tutti. Ma Lisandro dall'alto della sua esperienza risolverà tutto, a modo suo!

Mercoledì 26/11/2008 ore 21,00

COMPAGNIA TEATRO POPOLARE DI SAN SEPOLCRO (AR)

LO ZZUCCORO NN'È PÌ SOMERI di Franca Neri

Regia: Caterina Casini

Tra le donne della famiglia Rodolfi, originaria del Borgo, alla morte dello zio Rodolfo, emigrato in America, ricevono in eredità un cospicuo patrimonio, ma la fortuna dello zio spetterà a chi, tra le cugine “se sposerà e avrà un citto per prima”. Questo fatto sconvolge la vita di una famiglia della media borghesia, creando situazioni esilaranti che si chiudono con il classico finale a sorpresa.

Giovedì 27/11/2008 ore 21,00

COMPAGNIA TEATRALE LUNA NOVA (Napoli)

LO STRANO CASO DI FELICE C. di Vincenzo Salemme

Regia: Tina Bianco e Angelo Germoglio

È veramente strano il caso di Felice C., protagonista di una delle commedie meno conosciute ma sicuramente di grande spessore del genio napoletano di Vincenzo Salemme. Con la caduta del muro di Berlino, nella società moderna, non soltanto quella tedesca, si verificano cambiamenti di ordine sociale e politico; gli ideali comunisti vengono messi in discussione, un'intera generazione subisce uno shock ideologico e culturale, vengono a mancare sempre di più i riferimenti e le certezze. Felice C., fedele fin da giovanissimo all'ideologia comunista, ne subisce un trauma psicologico. Non più vivere in una società divenuta materialistica che non riconosce più sua, si isola, non comunica, perde tutto, moglie, amici, lavoro, Il “muro” è crollato e con esso il mondo ideale di Felice C. lasciando tracce indelebili, nevrosi irriversibili che ne fanno un caso singolarmente emblematico. Il suo malessere interiore lo porta a chiedere aiuto alle istituzioni, richiesta che rimarrà sorda in quanto osteggiata da un funzionario cattolico integerrimo, piccolo e mediocre rappresentante di una borghesia spaventata e socialmente limitata. Tra il funzionario e Felice C. viene fuori uno scontro di ideologie, di regole sociali diverse, due modi di essere a confronto.

Sabato 29/11/2008 ore 17,00

PREMIAZIONE

Dunque non rimane che augurare buon Festival a tutti.


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