E finita con una vittoria dell’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria (Afor) la disputa legale avviata dalla Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia.
L’associazione ternana ha infatti portato Afor davanti al giudice amministrativo per contestare il bando di gestione del complesso albergo-ristorante di San Vito a Monte (Comune di San Venanzo), giudicandolo “illegittimo” nei suoi parametri di assegnazione delle strutture e nei vari requisiti di partecipazione richiesti, giudicati “vaghi e generici, con una discrezionalità al limite dell’arbitrio”.Inizio modulo Nel ricorso è stata contestata anche la revoca della concessione del Parco dei Settefrati, per la quale la Riserva Monte Peglia ha chiesto un maxi risarcimento danni di 250.000 euro.
Il Tar ha però dato ragione ad Afor, ritenendo il ricorso “improcedibile e inammissibile”per “difetto di interesse in capo alla parte ricorrente”, a causa della “mancata impugnativa degli atti presupposti”.
E’ stato quindi riconosciuto come nel bando di Afor siano stati stilati correttamente sia i criteri di assegnazione – aggiudicazione con offerta più vantaggiosa – sia la valutazione delle offerte, sulla base di ipotesi di recupero e riuso, opportunità turistica, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, canone annuo fisso, durata proposta per concessione (tra 20 e 30 anni) e Piano Economico Finanziario.
Il dirigente Afor Michele Bazzani (gestione Demanio) ha sottolineato come “gli atti citati siano in piena rispondenza con le leggi regionali e il ricorso sia apparso a carattere pretestuoso visto che non c’è stato nulla di illegittimo né tantomeno di arbitrario. Ora possiamo tranquillamente portare avanti la stipula del contratto con il concessionario del complesso di San Vito a Monte”.