Due truffatori incalliti individuati e denunciati dalla polizia di Spoleto. È l’esito di due attività investigative portate avanti dal commissariato di Spoleto, guidato dal vicequestore aggiunto Claudio Giugliano, che hanno visto diversi cittadini, tra cui anche spoletini, truffati.
La prima operazione ha portato alla denuncia a piede libero di un marchigiano, B.R. le iniziali, 54 anni, di Osimo. L’uomo, attraverso un negozio di vendite online, avrebbe adescato ignari clienti ricevendo ordini per elementi di arredo e richiedendo, a conferma dell’ordine, il versamento anticipato del prezzo di acquisto, variabile dalle 150 alle 250 euro. Il bonifico veniva fatto su un conto corrente intestato alla società unipersonale titolare del negozio in questione. Ma la ditta era in realtà in fallimento e gli ordini dei clienti rimanevano inevasi, mentre il titolare tratteneva i soldi.
Naturalmente i vari clienti, non ricevendo quanto ordinato, tentavano di contattare il venditore il quale dal canto suo con varie scuse – come problemi di salute ed altro – prendeva tempo per superare così i tre mesi dal fatto (rectius dalla truffa) e mettersi al riparo da eventuali querele.
Secondo quanto riscontrato dagli agenti spoletini, nella sua attività truffaldina, il 54enne veniva coadiuvato da un suo amico – vecchia conoscenza della polizia di Stato – denunciato tempo addietro per fatti del tutto analoghi e sul quale sono in corso ulteriori accertamenti. B.R. vistosi scoperto e denunciato alla procura della Repubblica di Spoleto ha iniziato a risarcire le persone truffate prima del giudizio.
La seconda operazione, invece, ha visto smascherare C.J.F., classe 1973, un romano dal nome francese, pluripregiudicato senza fissa dimora, il quale aveva messo in piedi un incredibile sistema professionale per perpetrare truffe, online e telefoniche, che lo ha portato nel giro di pochi mesi a raggirare centinaia di ignari cittadini residenti in tutta Italia, alcuni anche umbri.
Il sistema era tanto semplice quanto efficace: l’uomo pubblicizzava sotto falso nome (A.S. le iniziali, a cui era collegato un profilo Facebook) su varie applicazioni dei più diffusi social network l’affitto a buon mercato di appartamenti (che però non erano suoi né ne aveva effettivamente la disponibilità) in varie località rivierasche – come Cattolica – per il periodo estivo. Una volta contattato dagli aspiranti vacanzieri, chiedeva, come conferma della prenotazione, il versamento di una caparra confirmatoria di 150 euro con bonifico accreditato su una carta prepagata intestata ad un falso nome. In particolare, la carta, individuata da un regolare IBAN, era stata attivata dallo stesso truffatore che, sfruttando un errore di trascrizione del proprio nome (francese), faceva apparire quale titolare il nome di una donna asserendo ai malcapitati che fosse la madre.
L’uomo, per tranquillizzare gli ignari clienti, inseriva nell’annuncio anche il proprio telefono cellulare al quale rispondeva regolarmente, dando informazioni sull’appartamento e fornendo fotografie dell’immobile. Ma una volta ricevuto l’acconto, eliminava l’inserto pubblicitario ed il falso profilo Facebook, quindi cambiava numero di telefono rendendosi irreperibile ed iniziava una nuova attività truffaldina con altro annuncio, altro profilo, altro numero di telefono, altro IBAN.
L’attività d’indagine ha permesso di ricostruire l’intera vicenda e di dare impulso ad oltre 60 querele presentate in tutta Italia da altrettanti truffati per fatti analoghi imputabili allo stesso soggetto, oltre che bloccare l’IBAN collegato alla carta. L’uomo, attualmente ricercato in tutta Italia, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di truffa: rischia una pena fino a cinque anni di reclusione aumentata fino al triplo per la continuazione delle condotte criminali.