Com’è che diceva Bluto in Animal House? ” When the going gets tough, the tough get going!”. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare!
Ad un osservatore distratto può apparire esattamente così il bulimico dinamismo dell’Aeroporto di Perugia degli ultimi tempi.
Da qualche mese sotto attacco politico e persino amministrativo da parte del sangue del proprio sangue (Collegio Sindacale e Revisori del bilancio), la SASE, ente di gestione dello scalo umbro, si è messa di nuovo a praticare lo schema vincente degli anni passati.
Annunciare per comunicare, e dunque “esisto in quanto annuncio“.
La nuova rotta Palermo – Perugia
Nel tardo pomeriggio di venerdì le redazioni si sono così ritrovate ben due novità nella casella di posta.
La prima è il nuovo volo di Ryanair da Perugia per Palermo. Di seguito la nota ufficiale:
Ryanair, la compagnia numero uno in Italia, ha annunciato oggi (10 luglio) l’introduzione della nuova rotta che collegherà Palermo e Perugia con due voli a settimana a partire dal 27 ottobre, nell’ambito dell’operativo in programma per l’inverno 2020.
I viaggiatori in partenza dall’Italia possono ora prenotare un break invernale a Perugia o Palermo, volando a tariffe estremamente convenienti per viaggi business o leisure. Per festeggiare questa nuova rotta, Ryanair ha lanciato un’offerta speciale.
Umberto Solimeno – Direttore Generale dell’aeroporto internazionale Umbria Perugia: “Il collegamento con la Sicilia occidentale era uno dei nostri principali obiettivi che in meno di due anni siamo riusciti a ripristinare grazie alla linea diretta tra l’Umbria e Palermo. Sono particolarmente orgoglioso e fiero di questo annuncio che dimostra ancora una volta la potenzialità del nostro territorio. Il collegamento Perugia Palermo si presta bene sia per soddisfare l’utenza business che quella turistica. Un ringraziamento particolare a Ryanair che continua costantemente ad investire sul nostro aeroporto regionale. Con il Perugia Palermo il numero delle delle destinazioni servite solo da Ryanair da e per il nostro aeroporto sale a cinque. Un altro traguardo importante”.
La selezione del nuovo CdA
Ma visto che parlare solo di voli in un aeroporto può sembrare, come dire, pleonastico (per qualcuno, anche ovvio) una seconda mail arrivata alle redazioni dalla Regione Umbria ha introdotto ieri un tema che non esitiamo a definire “nucleare” inteso come ciò che sta all’origine delle cose, il nucleo appunto.
Recita la nota della Regione: “E’ stato pubblicato nel canale avvisi e bandi del portale istituzionale della Regione Umbria l’avviso pubblico per la presentazione delle manifestazioni di interesse per la nomina di membro del Consiglio di Amministrazione di SASE S.p.A.per il triennio 2020-2023. La presentazione delle candidature scade il 20 luglio. Questo il link al bando.
Anche in questo caso l’annuncio promette qualcosa di non semplice interpretazione.
E’ pur vero che l’attuale CdA, dotato di una inossidabilità e impermeabilità assoluta, rappresentava la “perfezione” per certi tipi di mentalità imprenditoriali legate a filo doppio con la politica locale e molto collaudate in Umbria.
Ma leggendo bene il bando per la ricerca di altrettanto degni sostituti, la chiusa finale dello stesso fa riflettere i poveri contribuenti, ed anche i giornalisti di campagna:
“Il presente avviso non ha carattere vincolante né con esso viene indetta alcuna procedura ovvero previste graduatorie di merito e/o attribuzione di punteggi, trattandosi di semplice indagine conoscitiva. Si precisa infine che per informazioni sul presente avviso e/o chiarimenti è possibile contattare Sviluppumbria”.
Dunque uno dei maggiori soci della SASE, Sviluppumbria, il cui direttore generale, Mauro Agostini, è anche autorevole membro del CdA uscente (diciamo così) sembrerebbe chiamato ad analizzare, senza impegno le candidature per un nuovo CdA “entrante”.
L’uscente che sceglie l’entrante
Uno che passa per caso da qui potrebbe obbiettare che forse, visto anche il conclamato stato di crisi sistemica dell’aeroporto (da poco i sindacati del personale di terra dello scalo hanno proclamato lo stato di agitazione), sarebbe stato il caso che un organismo terzo avesse selezionato “senza impegno” un CdA di alto profilo e garanzia.
Prosegue così una strana accondiscendenza della politica, nella Regione Umbria nuova di zecca (lo ricordiamo), nei confronti di sistemi, spesso criticati in campagna elettorale e poi di fatto tollerati alla bisogna.
Ci sarà voluto sicuramente un cappello da pensatore come quello di Archimede per trovare questa soluzione pensosa.
A questo punto, visto che siamo orgogliosamente di campagna, ci rimane la curiosità di sapere se oltre Sviluppumbria, a una eventuale discussione con scelta sui curricula dei candidati, sarà presente anche tutto il CdA uscente, con il Presidente Cesaretti in testa.
Ah, saperlo!