Il San Francesco d’Assisi perde voli: con la fine della stagione estiva, all’aeroporto umbro rimarranno solo tre voli, due Ryanair, per Londra Stansted e Catania, e quello Albawings Tirana; addio quindi ai voli per Francoforte e Bruxelles, sempre di Ryanair e che ad oggi non verranno sostituiti né lo saranno fino all’estate 2019.
La speranza della Sase, che gestisce lo scalo, è che questi tre voli siano abbastanza per mantenere i passeggeri dell’aeroporto su cifre ottimali, dopo i diecimila passeggeri persi tra i primi sei mesi del 2017 e i primi sei del 2018, colpa anche dei mancati voli per Trapani (Ryanair), Cagliari e Tirana (Mistral Air) e di tutti i voli promessi e mai attivati da varie compagnie.
Se le cifre parlano di 106.463 passeggeri per quest’anno contro i 115.844 passeggeri di gennaio-giugno 2017, a far ben sperare non solo Londra e Catania, quanto l’Albania, che registra buoni flussi in entrata e in uscita, tra le famiglie albanesi che vengono a trovare i parenti (e viceversa) e gli imprenditori umbri che scelgono lo Stato d’oltre Adriatico per fare affari.
Sul tema interviene anche il consigliere regionale Claudio Ricci (Gruppo misto) da sempre attento al tema dei trasporti:
“Servono, dalla Regione Umbria ulteriori 3milioni di euro all’anno per fare accordi stabili con compagnie aeree (lowcost) solide, con ampie reti commerciali e capacità attrattiva turistica. Anche basando (parcheggiando) nello scalo umbro almeno due aeromobili”.
“Un solo dato – spiega Ricci – i piccoli aeroporti regionali europei si sviluppano, nel 75 per cento dei casi osservati, solo con tali strumenti ed anche, secondo me, realizzando una stazione ferroviaria, ad alta velocità all’aeroporto. Obiettivo: raddoppio dei passeggeri in tre anni e fare dell’aeroporto il vero ‘motore’ di sviluppo turistico economico dell’Umbria”.