Archiviate e vinte le elezioni, nel centrosinistra è il momento del toto giunta, che impazza in qualsiasi capannello cittadino e che verrà risolto (ha anticipato una nota del Comune) entro tre settimane, il tempo di convocare e varare il primo consiglio comunale. Valter Stoppini è il sindaco di Assisi e ha già annunciato, a parole e a fatti, continuità con la giunta Proietti che lo ha preceduto, ma il criterio della prosecuzione amministrativa terrà probabilmente conto anche dei desiderata dei partiti e delle liste civiche, delle competenze e delle preferenze, con un occhio anche alla rappresentatività dei territori.
Stoppini sindaco, iscritto al Pd e che ha anche una sua lista civica, sarà ovviamente il rappresentante della coalizione (che complessivamente ha preso 6.803 voti, secondo Eligendo, mentre il sindaco ne ottiene complessivamente 7.527): detto che Veronica Cavallucci, 617 preferenze, esponente di Assisi Domani terza gamba della coalizione con i suoi 1517 voti, dovrebbe avere i galloni di vicesindaco e garantire anche una delle due quote rosa richieste, più fluido il quadro delle altre caselle.
Al Pd, primo partito della coalizione con 1726 preferenze) dovrebbero andare due assessori: una certezza potrebbe essere Paolo Lupattelli, già capogruppo e più votato della sua lista, mentre per la seconda casella il derby è tra Francesca Corazzi (312 voti) e Donatella Casciarri (275 preferenze). La prima ‘pesca’ nello stesso bacino territoriale di Lupattelli, la seconda, già presidente del consiglio comunale, permetterebbe a Stoppini anche una rappresentanza al centro storico e una voce pesante sulle tante questioni (viabilità, scarsezza di residenti, varchi elettronici, convivenza tra i tanti turisti e le necessità di chi in centro vive e lavora) che per il sindaco sono una delle priorità; i primi non eletti del partito, per la cronaca, sono l’ex assessore Paolo Mirti, 218 voti, Renzo Totori, 105 voti, e Marta Brozzi, 87 voti.
A Valter Stoppini per Assisi, 1657 preferenze e seconda gamba della coalizione, peso elettorale vorrebbe che andasse un assesorato, ma il sindaco potrebbe chiedere un sacrificio ai suoi tre esponenti (Cristina Susta, 157 voti, Annalisa Rossi, 143 voti, e Andrea Bertolini, 132 voti), uno dei quali potrebbe consolarsi con lo scranno della presidenza del consiglio; se poi qualcuno dovesse entrare in giunta, il primo dei non eletti è Alfredo Bolletta, 129 preferenze.
In Assisi Civica spera Scilla Cavanna, più votata della lista con 316 preferenze: la seconda metà del patto civico (l’altra è Assisi Domani) sconta però un risultato non brillante in termini di lista, poco più di mille voti e quarta lista su cinque, anche frutto del passaggio del succitato Bolletta e della già capogruppo Laura Pizziconi nella civica stoppiniana: se Cavanna entrasse in giunta, rientrerebbe in consiglio comunale Luigi Bastianini, già segretario dei Socialisti assisani, candidato nel 2016 nelle fila di Stefania Proietti con i Socialisti Riformisti, poi passato a Forza Italia nel 2021 e tornato ora nel centrosinistra.
Diverso infine il caso dei Progressisti per Assisi, listone composto da M5S, Rifondazione e Avs e fanalino di coda della coalizione con 895 voti: se tutte le altre quattro liste dovessero ottenere un posto in giunta (con il Pd a occuparne due) il più votato Adil Zaoin potrebbe aspirare alla presidenza del consiglio, ma molto dipende dall’eventuale “ripescaggio” in quota assessorile di Fabrizio Leggio, pentastellato ed ex titolare del turismo rimasto fuori dal consiglio comunale, che sbilancerebbe però la rappresentanza della lista verso il M5S a sfavore delle altre due formazioni. Se poi il sindaco decidesse per un assessorato a lista, in consiglio entrerebbe Alessio Mariucci: 136 preferenze, esponente di Rifondazione e residente in centro: un’altra voce che Stoppini potrebbe ascoltare per quanto attiene ai “problemi” del centro storico.