Le Segreterie Territoriali dei Metalmeccanici sono state convocate dall’assessore Sergio Cardinali per fare il punto sull’accordo di programma di Arvedi Ast, anche in seguito alle preoccupazioni manifestate nella giornata di ieri, 3 agosto, da Confartigianato che aveva pubblicamente denunciato: “Accordo di programma sparito da agenda politica“. FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL hanno chiesto di fare al più presto chiarezza sulle questioni che, al momento, sembrano essere gli ostacoli principali alla chiusura dell’accordo di programma, cioè: l’aspetto ambientale (intervento sulla discarica), quello energetico, le questioni di natura occupazionale e di natura finanziaria (programmazione e utilizzo dei fondi).
Accordo di programma, Sindacati “Rischio di mettere in discussione il piano industriale”
Secondo quanto riferito dalle organizzazioni sindacali, l’assessore ha evidenziato come il tema del costo energetico per la produzione siderurgica sia l’elemento che oggi impedisce la conclusione dell’iter. “Come Organizzazioni Sindacali – si legge in una nota congiunta – abbiamo chiesto di fare chiarezza e in fretta perché questa lunga fase di stallo rischia di mettere in discussione il completamento delle linee guida del piano industriale presentato il 5 febbraio 2022. Gli innumerevoli orizzonti temporali più volte annunciati dai protagonisti hanno prodotto una incertezza che ad oggi impedisce di portare a termine la discussione, nonostante alcuni investimenti sia interni alle linee guida che esterni si stiano completando. Questione che abbiamo ribadito anche all’azienda nella riunione che si è svolta ieri. Oggi più di ieri”.
“Tutelare lavoro e lavoratori”
“Ribadiamo, quanto era ed è importante il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nella discussione sull’accordo di programma propedeutico alla realizzazione del piano industriale che doveva e deve rappresentare una opportunità per tutto il territorio in termini sociali, economici e ambientali, anche dentro la fase di transizione che stiamo attraversando.
Abbiamo chiesto e condiviso con l’Assessore di portare la discussione ai massimi livelli istituzionali – concludono i sindacati – per conoscere gli impegni concreti da mettere in campo per lo sviluppo e dello stabilimento che tenga in considerazione tutte le produzioni e i livelli occupazionali di AST, SDF, CDF, Tubificio e i relativi indotti.
Sarà cura delle OOSS coinvolgere gli altri livelli a partire dalla Regione dell’Umbria perché a quasi tre anni di distanza dobbiamo riprendere in mano la questione con il protagonismo che ci ha sempre contraddistinto nel tutelare fabbrica, lavoratori e territorio per essere messi nelle migliori condizioni per il futuro”.