Sara Minciaroni
“Abbiamo fatto una cavolata”. Un po' magra come giustificazione soprattutto perchè i due individuati come responsabili delle tre esplosioni nella notte tra martedì e mercoledì davanti alla sede della questura di Perugia, davanti al posto fisso di polizia di piazza Danti e al centro smistamento di Poste Italiane in via Mario Angeloni, non sono propriamente dei ragazzini.
Sono due perugini di 21 e 24 anni, appartenenti ad ambienti dell'antagonismo di sinistra ad essere stati denunciati a piede libero in violazione dell' articolo 703 del codice penale per aver esploso petardi in luogo pubblico e centro abitato senza licenza dell'autorità.
Insomma non c' era alcuna volontà dimostrativa dietro i tre episodi e a dire degli stessi ragazzi ed il gesto non avrebbe avuto nemmeno una connotazione politica. Una bravata insomma, che in un primo momento aveva destato un certo allarme. Si temeva infatti che la regia dietro i fatti potesse essere una sorta di “ritorsione” legata a recenti arresti e rimpatri di boss della droga.
Ad incastrare i due ragazzi i filmati delle telecamere, poi le indagini della Digos di Perugia hanno definitivamente sciolto ogni dubbio.