Interessante scambio di esperienze con artisti e professionisti giapponesi. In programma una mostra analoga a Spoleto per il 2024
Che Spoleto avesse un suo personale ambasciatore in Giappone era già noto da tempo. Lo spoletino Roberto Pibiri, coniugato con la simpaticissima Tae Kokawa si è trasferito da tempo in Giappone per lavoro e amore. Roberto, che è anche uomo d’arte oltre che un avventuroso ciclista, si è inventato con Tae un ristorante all’italiana che sta facendo furore a Yamaguchi, la città dove la coppia risiede.
Quando diciamo all’Italiana non intendiamo certo un clone di qualche altro luogo Made in Italy che magari cucina i maccheroni al formaggio liofilizzato o la pizza con la frutta. Già a partire dal nome la cosa è decisamente identificativa di una certa mentalità. Roberto e Tae hanno infatti chiamato il loro ristorante Bè che è? Verrebbe da dire una faccia una razza, perchè solo a uno spoletino divertente e divertito poteva venire in mente un nome del genere. E per essere sicuri che non si scherza da Roberto e Tae si può mangiare il Panpepato e gli strangozzi, quelli veri fatti a casa oltre a bere un buon sagrantino. Motivo questo che ha fatto del Bè che è un luogo di ritrovo molto gettonato e ripreso in diverse trasmissioni televisive regionali e nazionali giapponesi.
Roberto però non cessa mai di tenere vivo il suo legame con Spoleto e a cadenza fissa si dedica ad organizzare mostre e collettive d’arte e fotografia, in collaborazione con le autorità giapponesi, dove vengono invitati anche gli amici di sempre.
Tuttoggi ha sin da subito avuto un rapporto costante con Roberto Pibiri, dal suo primo lavoro artistico importante a Yamaguchi.
Oggi invece è Roberto che invita Tuttoggi.info ad “offrire” alcuni scatti di lavoro effettuati nelle varie manifestazioni culturali che la testata umbra segue con costanza da molti anni. Primo tra tutti il Festival dei Due Mondi e a seguire Umbria Jazz. Ma ovviamente anche altre importanti collaborazioni come quella con la Festa della Musica di Todi.
E sono proprio di queste tre manifestazioni i 6 scatti scelti tra una decina inviati da Spoleto ed opera di Carlo Vantaggioli e Leopoldo Vantaggioli, padre e figlio della famiglia Tuttoggi.
Leopoldo Vantaggioli è ormai da 2 anni operatore fotografico e video ad Umbria Jazz, mentre il babbo Carlo ha come si dice “la coda più lunga”, avendo scattato in 16 anni di frequentazioni con le più importanti manifestazioni culturali umbre qualche migliaio di foto.
Nessuna competizione dove si vince qualcosa, ma solo la voglia di scambiare esperienze e trasmettere uno spicchio di “artigianato” italiano agli amici giapponesi che da sempre apprezzano e contracambiano.
Ed allora Roberto in collaborazione con autorità ed amici della Prefettura di Yamaguchi si è inventato il Kawamura sashin Kan Light Tattoo sistemando tavoli e vettovaglia del Bè che è? davanti alla facciata di una casa dirimpettaia sulla quale venivano proiettati in loop gli scatti scelti di fotografi e artisti italiani e giapponesi. Una due-giorni, il 14 e 15 ottobre, in cui avventori e semplici passanti si sono fermati ad osservare apprezzare e commentare.
Manifestazione che fa da apripista ad una mostra degli stessi artisti e professionisti giapponesi partecipanti nel weekend e in programma per il prossimo anno a Spoleto, anche se tutta in fase di organizzazione.
Orgogliosi di aver partecipato come testata giornalistica e come singoli fotografi “di campagna”, ringraziando ancora Roberto e Tae, ci auguriamo che simili momenti di condivisione d’arte non si fermino mai. E intanto godetevi la maxigallery dell’evento di Yamaguchi.