Gli instagrammers hanno assistito ai racconti digitali dei personaggi di quel tempo, grazie alla rigenerazione di figure realmente esistite
Una visita social a colpi di foto, stories e reels per il MECC, il Museo etnografico della civiltà contadina di Campello sul Clitunno. Sabato 27 aprile il nuovissimo MECC – gioiello museale che recupera in chiave digitale la memoria storica rurale del territorio – è stato aperto a un nutrito gruppo di instagrammers provenienti da tutta Italia e che ha potuto immergersi nelle esperienze multimediali e di realtà aumentata del museo realizzato dalla società PARC all’interno del bando della Regione Umbria per le imprese creative. La tappa campellina è stata la sesta e ultima meta della #LongobardExperience, ovvero l’iniziativa digitale promossa in partnership tra IgersItalia, l’Associazione Italia Langobardorum, il Comune di Spoleto ed il Comune di Campello sul Cliutunno, allo scopo di valorizzare, attraverso il web e gli strumenti social, le testimonianze della civiltà dei Longobardi in Italia. Per questa iniziativa si sono ritrovati tra Campello e Spoleto alcuni gruppi di influencers di IgersItalia, la più grande community italiana legata al mondo della comunicazione digitale con riferimento alla promozione del territorio, con l’obiettivo di produrre uno storytelling volto a raccontare le bellezze storico-artistiche e ambientali delle due città, con particolare riguardo all’importante eredità longobarda. Al Mecc di Campello gli instagrammers hanno potuto visitare le nuovissime sale del MECC, scoprire il lavoro di digitalizzazione fatto sulle fonti e le foto storiche, il recupero degli ambienti rurali secondo alcuni temi portanti della vita quotidiana della campagna umbra degli inizi del secolo scorso e provato le esperienze di realtà aumentata create per far conoscere il vasto territorio del Comune di Campello e addentrarsi nelle storie affascinanti di un paese in cui la memoria è un valore condiviso. Gli instagrammers hanno potuto assistere anche ai racconti digitali dei personaggi di quel tempo, questo grazie alla rigenerazione di figure realmente esistite e recuperate dal materiale fotografico di archivio che è stato digitalizzato. Fotografie del passato che attraverso l’intelligenza artificiale sono tornate a vivere attraverso degli alter ego digitali con voce narrante capace di raccontare la vita rurale del passato.
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