Nordio: "In alcune occasioni è necessario eliminare l’antico per lasciare traccia del nostro tempo, dando spazio alla fantasia"
Sopralluogo nella futura cittadella giudiziaria di Perugia martedì pomeriggio per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il rappresentante del Governo ha effettuato una visita nell’area esterna dell’ex carcere di piazza Partigiani, destinato a diventare cittadella giudiziaria della città di Perugia.
Presenti al sopralluogo, oltre al ministro, il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, l’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia, l’assessore regionale Roberto Morroni, il presidente dell’Assemblea legislativa Marco Squarta, la rappresentante della Provincia di Perugia Erika Borghesi, il capogruppo di FDI in Consiglio comunale Michele Nannarone, il prefetto Armando Gradone, il procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone, alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine di Perugia.
A fornire il cronoprogramma dell’intervento sono stati i rappresentanti dell’Agenzia del Demanio Francesco Tarricone e Filippo Salucci: entro aprile 2024 è prevista l’assegnazione dell’appalto integrato, mentre il primo stralcio dell’opera dovrebbe concludersi entro il 2026. Il termine definitivo dei lavori è previsto per il 2027.
Il ministro Nordio ha spiegato che, come avvenuto per altri interventi di recupero simili a quello di Perugia (es. Venezia), uno dei problemi principali è legato alla presenza di vincoli della cosiddetta “archeologia industriale” che ingenerano importanti rallentamenti ma che è auspicabile superare con la buona volontà. Proprio in ragione di ciò, oltre alla disponibilità delle risorse, occorre instaurare in progetti di così vasta scala un rapporto proficuo con la soprintendenza.
“In Italia – ha commentato – non dobbiamo avere paura del nuovo. Pensiamo a quanto accaduto a Parigi, città che amo, con il progetto della piramide del Louvre: nonostante i detrattori lì si è avuto il coraggio di andare avanti realizzando un’opera che in tanti apprezzano. Credo che la modernità abbia delle implicazioni che dobbiamo considerare ed accettare: per questo dico che in alcune occasioni è necessario eliminare l’antico per lasciare traccia del nostro tempo, dando spazio alla fantasia, perché la fantasia produce grandi cose”.
Il ministro ha tenuto a precisare che l’esempio del recupero del carcere di Perugia dovrà essere seguito anche in altre realtà italiane. Alla luce delle criticità legate proprio alla situazione carceraria, l’obiettivo è di riadattare caserme e luoghi abbandonati per farne centri per detenuti di bassa pericolosità. Per farlo serve la collaborazione di tutte le componenti, demanio, ministeri, istituzioni locali in una sinergia fondamentale per risolvere i problemi, annosi, della giustizia italiana. “Dalle carceri – ha sancito – si vede il grado di civiltà di un paese”.
Entrando nel dettaglio di Perugia il ministro ha parlato di “città straordinaria sui cui è doveroso investire”. In particolare Nordio ha definito il progetto per la cittadella giudiziaria “entusiasmante” e simile a quello condotto nella città di Venezia riqualificando una struttura in rovina. “Ringrazio, quindi, chi ha lavorato e sta lavorando in sinergia per concretizzare il progetto della cittadella giudiziaria di Perugia, esempio eccellente che coniuga estetica ed efficienza. Un progetto che Perugia si merita pienamente”.
“Oggi – ha commentato il sindaco Andrea Romizi – in occasione della visita del ministro alla Giustizia Carlo Nordio abbiamo avuto l’opportunità di illustrare lo stato dei lavori e fare il punto sul percorso che ci sta conducendo alla realizzazione della cittadella giudiziaria nel compendio dell’ex carcere maschile e femminile”.
Entro fine ottobre si terrà la conferenza dei servizi, mentre a marzo 2024 verrà pubblicato il bando.
“Il nostro, insieme a quello di Bari e Bologna, rientra tra i più importanti e ambiziosi progetti di parchi di giustizia a livello nazionale. Si tratta di un’operazione di rigenerazione urbana senza precedenti: restituire nuova vita a una struttura in disuso da vent’anni, donandole allo stesso tempo un nuovo significato.
Siamo soddisfatti del percorso che si sta compiendo e che porterà finalmente a garantire al sistema giudiziario spazi adeguati e funzionali, rivalorizzando aree rilevanti del centro storico. A luoghi fino a oggi abbandonati, torniamo a dare nuova luce e nuova funzione, sanando una ferita dolorosa della nostra città”.
La cittadella giudiziaria è frutto di un lavoro di squadra dal grande valore che vede impegnati i principali attori del territorio: Comune di Perugia, Regione Umbria, Agenzia del Demanio, Ministero della Giustizia, uffici giudiziari di Perugia e Ordine degli Avvocati.
Al termine del sopralluogo il ministro ha partecipato nella sala dei Notari di palazzo dei Priori all’incontro sul tema “Verso una giustizia giusta. Presentazione della riforma della giustizia”, cui hanno partecipato, tra gli altri, il capogruppo di FdI in Consiglio comunale in qualità di moderatore Michele Nannarone, il docente dell’Università di Perugia Marco Angelini, il giudice della Corte di Cassazione Daniele Cenci e l’avvocato del foro di Perugia Nicola Di Mario.