Partita male in campionato, la formazione guidata da Botti ha trovato condizione fisica e l'intesa tra i suoi tanti campioni
Tra le due grandi rivali di questa stagione che sembravano destinate a contendersi anche la Coppa Italia, Perugia e Trento, il trofeo è andato a Piacenza. Formazione che ha battuto in 3 set sia Perugia, alla sua prima confitta stagionale, sia Trento. Con i tifosi dell’Itas che hanno potuto gioire solo poche ore per la delusione dei Sirmaniaci.
Piacenza ha conquistato con merito la Coppa Italia a Roma, mostrandosi squadra vera. Molto più di quanto non dica il sesto posto attualmente occupato nella classifica della Superlega, torneo in cui la Gas Sales ha stentato all’inizio, complici anche diversi infortuni ed una condizione di forma approssimativa di alcuni suoi giocatori.
Con una rosa che però è di primissimo livello, con Brizard in regia, Lucarelli, Romanò e Leal (Mvp della finale di Roma), l’eterno centrale Simon e giovani molto interessanti come Fabrizio Gironi e Francesco Recine.
Ecco perché Piacenza, con una simile rosa, per la quale Massimo Botti sembra aver trovato la quadra, può essere una mina vagante anche in Superlega. Un ostacolo duro da superare già nelle prime fasi dei playoff, vista la posizione attualmente occupata alle spalle del quartetto formato da Perugia, Modena, Trento e Civitanova Marche.
Certo, se nei sette di partenza e nei primi cambi Piacenza ha dimostrato nella semifinale con la Sir di essere temibilissima in tutti i fondamentali (servizio, attacco, difesa), la rosa a disposizione di Anastasi, complessivamente, appare più completa. E questo, in partite che richiedono un forte dispendio di energie fisiche e mentali, appare un grande vantaggio. Purché si riesca ad approfittare dei fisiologici cali degli avversari.