Elezioni, a Terni non mancano le sorprese. Fiorini si lancia candidato sindaco. Smentite per la Salvati. Nervi tesi Pd e M5S
Si avvicina l’appuntamento con le elezioni amministrative e a Terni si sta prospettando una situazione piuttosto complicata a livello politico. Se fino a qualche tempo fa la candidatura dell’attuale sindaco di centrodestra, Leonardo Latini, sembrava cosa scontata, così come sembrava più che probabile un “Latini bis” al test delle urne, negli ultimi giorni gli equilibri sembrano essere saltati definitivamente.
Elezioni, dubbi su riconferma Latini
Partiamo dal fatto che Fratelli d’Italia sta dettando la linea della coalizione di centrodestra e, anche in virtù della nuova schiacciante vittoria in Lazio e Lombardia e del crollo della Lega, vuole imporre le regole del gioco. Già dunque si fanno i conti col nuovo ipotetico esecutivo che potrebbe essere schierato, qualora venisse candidato e rieletto Latini con un quota FdI molto pesante. I mal di pancia della Lega rispetto a questo nuovo scenario potrebbero creare una spaccatura decisiva e far convergere su altri nomi la candidatura a sindaco. La sensazione, in fin dei conti, è che alla fine le forze di centrodestra troveranno la convergenza su Latini, per non mettere a rischio la tenuta della coalizione che troverà comunque ‘rivali’ inaspettati.
La ‘bomba’ Bandecchi e progetto 300mila
A spezzare gli equilibri della politica ternana ci ha pensato il segretario nazionale di Alternativa Popolare, e ormai possiamo dire ex patron della Ternana, Stefano Bandecchi. A giudicare da quante persone fossero presenti ieri (20 febbraio) nella sala conferenze del Garden Hotel alla presentazione di una parte del programma di Bandecchi, sembrerebbe che l’imprenditore livornese abbia un seguito notevole e che possa dire la sua sin dal primo turno alle urne. Il suo progetto ‘300mila’ (così chiamato in relazione agli abitanti avrebbe dovuto avere al momento della sua nascita) è destinato sicuramente ad attrarre un bacino di voti trasversale: dai delusi della Lega, agli indecisi e, forse, anche da una buona parte dagli astenuti. Certamente la sua vitalità e la sua ‘visione’ di una Terni alternativa ha fatto presa su molti ternani che guardano a Bandecchi come a una specie di ‘messia’. Tra promesse di una città “che non dovrà pagare le bollette dell’energia elettrica” (cavallo di battaglia del M5S), che “avrà un assessorato dedicato esclusivamente a San Valentino perché è un marchio che potenzialmente può portare milioni e milioni alla città” e la Cittadella dell’Integrazione, Bandecchi ha certamente raccolto applausi convinti e scroscianti.
“Sono un capitalista”
Ciò che propone Bandecchi è in definitiva piuttosto semplice e per questo attira le simpatie di molti ternani: “Io sono un capitalista. Creo lavoro e ricchezza e la ricchezza non è una vergogna, la miseria è una vergogna”. Una visione politica ‘condizionata’ dalla mente dell’imprenditore che vede in ogni situazione la possibilità di produrre ricchezza, guadagno e creare lavoro. In una città come Terni, anestetizzata da anni di mediocre politica e sempre più impoverita, le proposte di nuovi posti di lavoro e di ricchezza potrebbero essere un’alternativa allettante per molti ternani che sperano in un cambiamento radicale.
La sorpresa, Fiorini candidato sindaco
In queste ultime ore, secondo quanto TO è in grado di anticipare c’è una sorpresa nelle candidature a sindaco di Terni: Emanuele Fiorini, del Gruppo Misto, infatti, sta definendo una lista civica che lo lancerà a candidato per Palazzo Spada. Al momento, il consigliere sta valutando se stringere alleanza con qualche altra lista civica, ma la sua corsa alla poltrona di sindaco rappresenta sicuramente una novità del panorama politico locale.
Elezioni: Pd, M5S e Azione, grandi manovre
Continuano le grandi manovre nello schieramento di centrosinistra, dove la convergenza su un impegno comune sembra ancora lontana. Se il Pd ha trovato un’intesa di massima con Azione, con il M5S i rapporti rimangono ancora freddi. Da non sottovalutare la riorganizzazione del Pd che da maggio, dopo il congresso, avrà un nuovo segretario, e un indirizzo politico più chiaro che (qualora le elezioni dovessero svolgersi dopo quella data) potrebbe portare un candidato forte che potrebbe mettere in discussione le poche certezze che si avevano fino a questo momento. Intanto, però, il Pd corteggia l’imprenditore Sauro Pellerucci, che non disdegnerebbe un’eventuale candidatura ma “senza etichette”: se non ci fosse tempo per riorganizzarsi a livello nazionale, con un nome forte che viene da Roma, la scelta del candidato di centrosinistra era ricaduta proprio su Pellerucci, staremo a vedere. Anche perché lo stesso Pellerucci, tramite un post su Facebook, ha fatto sapere che non sarà candidato sindaco.
Il ruolo delle civiche, smentita per la Salvati
Intanto, rispetto alle voci avrebbero voluto una candidatura dell’attuale vicesindaco, Benedetta Salvati, in una lista civica con regia dell’assessore regionale Paola Agabiti. Che la Salvati sia in rotta con la Lega è cosa nota, ma le voci che vorrebbero una sua candidatura a sindaco di Terni all’interno del progetto “Civitas” dell’Agabiti sembrano non trovare conferme: almeno per il momento.
Aggiornato alle ore 15.30