L’atleta umbertidese è stato convocato dall’Italia per partecipare al Grand Prix Ibsa 2022 di Judo, primo vero test importante in vista degli europei di settembre a Cagliari e della qualificazione a Parigi 2024 | L'allenatore Diarena torna sulla questione palestra
Michele Milli, judoka e campione non vedente del Kodokan Fratta, partirà proprio questa mattina (25 maggio) alla volta del Kazakistan con la Nazionale azzurra. L’atleta umbertidese è stato infatti convocato dall’Italia per partecipare al Grand Prix Ibsa 2022 di Judo (dal 25 al 30 maggio), primo vero test importante in vista degli europei di settembre a Cagliari ma soprattutto per la qualificazione alle Paralimpiadi di Parigi 2024.
Il nodo palestra
Come noto Milli si è preparato duramente alla sfida, anche se lo ha fatto per ben 20 mesi nel garage di casa. Il Kodokan Fratta, infatti, non ha ancora una palestra dove il campione azzurro e tutti gli altri atleti (almeno 100) possano liberamente allenarsi. Giorni fa proprio la società di calcio Tiberis – alla quale dal 2020 è stata affidata la gestione degli spazi (e quindi della palestra) dello stadio di via Morandi, grazie all’aggiudicazione del relativo bando – è intervenuta proprio sulla questione con le parole dell’avvocato Marzio Vaccari, che addirittura ha sottolineato come “non solo Milli ma anche tutti gli altri utenti potrebbero accedervi”, anche se a “determinate condizioni” (come ad esempio orari fissi).
Parla l’allenatore Mirco Diarena
Proprio ieri (24 maggio), nella conferenza stampa al Cinema Metropolis per annunciare l’importante appuntamento sportivo di Michele Milli, l’allenatore Mirco Diarena ha voluto chiarire alcune cose: “Ci sono stati imposti degli orari di accesso impraticabili, tipo la mattina, quando bambini (per la scuola) e lavoratori non possono certo allenarsi. Di fatto ci obbligano anche a montare e smontare il tatami (per lasciar spazio agli altri sport), per il quale occorrono più di 7 persone e circa 12 ore. Questi, oltre ad un compenso che prima non c’era e di cui ora non si conosce nemmeno l’entità, sono ‘paletti’ importanti che non rendono possibile quella ‘continuità sportiva’ prevista dal bando da loro vinto. A nostro giudizio dunque la Tiberis è inadempiente verso gli obblighi di quest’ultimo e del contratto che hanno con il Comune di Umbertide e i nostri legali si adopereranno per chiedere che vengano tutelati i nostri interessi”.
“Una volta mi allenai pure in piazza a Montone”
Tornando all’importante annuncio sportivo ieri, a sostenere Milli, c’erano anche tanti amici e colleghi, oltre a Diarena, all’assessore al Bilancio Pier Giacomo Tosti – che ha comunque garantito di “lavorare per giungere alla soluzione di una situazione complessa e spiacevole” e il dirigente del Kodokan Stefano Luchetti. L’atleta azzurro ha poi concluso: “Non è stato certo facile allenarsi in tre palestre ‘rimediate’ per una prova così difficile, specie per gli spostamenti tra Umbertide e Pietralunga. A Montone una volta ci siamo allenati pure in piazza. Ma ciò non vuol dire che, pur essendo una prova non facile, ce la metterò tutta”.