Festival Due Mondi, Corte dei Conti invia Bilancio alle Camere - Tuttoggi.info

Festival Due Mondi, Corte dei Conti invia Bilancio alle Camere

Carlo Ceraso

Festival Due Mondi, Corte dei Conti invia Bilancio alle Camere

Lun, 07/02/2022 - 07:00

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Disco verde per l’ultimo Festival di Ferrara: Corte dei Conti approva il bilancio e lo invia alle Camere. Azienda “perdona” certe intemperanze

La Corte dei Conti (Sezione controllo Enti) ha approvato il bilancio 2020 del Festival dei Due Mondi di Spoleto e inviato la propria Relazione alle Camere del Parlamento.

Arriva quindi il sigillo di Stato su quella che è stata l’ultima edizione firmata da Giorgio Ferrara (2020) che, a dispetto della pandemia, supportato anche da istituzioni locali e associazioni di categoria, ha sfidato il covid pur di mettere in scena, per quanto ridotta ad appena 8 giorni, la kermesse menottiana.

La Relazione porta la firma del Presidente della Sezione Andrea Zacchia (relatore il Consigliere Patrizia Coppola Bottazzi) che in 36 pagine analizza punto per punto costi e ricavi della “mini edizione” 2020.

Alle Camere, bilancio ok

La manifestazione di due anni fa, grazie ad un decremento dei costi della gestione operativa (inevitabile per il covid), registra un utile di € 127.111 (€ 507 nel 2019). L’evento pandemico se ha comportato un calo del valore della produzione (23,39%, 3,8 milioni di euro contro i quasi 5 mln del 2019) ha registrato la diminuzione anche dei ricavi, passati da 4.9 mln € a 3,7 mln (2020), nonostante l’aumento dei contributi abbia segnato il segno “+” (3,167 mln contro i 3,062 del 2019).

A pesare è stata la decrescita dei contributi dei privati – ridotti proporzionalmente alle aperture di scena – praticamente un terzo di quelli del passato (233mila euro contro i 611 mila del 2019). Il patrimonio netto a chiusura d’esercizio è pari a €1.146.313 (€ 1.1019.201 nel 2019).

Tutte le spese, dal Direttore al personale

Nell’esaminare il documento inviato alle Camere si apprende che il costo del d.a. Giorgio Ferrara è stato pari a 161.448 (172mila nel 2019) inclusi rimborsi spese e imposte, costo questo comunque destinato a diminuire già dal 2021 visto che il compenso fissato per la nuova direttrice artistica Monique Veaute è pari a 120mila euro (contro i 144mila del suo predecessore).

giorgio ferrara
Giorgio Ferrara

Il documento all’attenzione ora delle due Camere riporta la partecipazione di 82 unità di personale che a vario titolo hanno dato vita alla manifestazione: alle 13 unità a tempo indeterminato (8 i part-time) costate 369.669 euro, si aggiungono infatti 47 tecnici (109 nel 2019), 15 artisti (92) e 7 addetti alla organizzazione (19). Confermato a 70mila euro il costo per il nuovo direttore amministrativo. In complesso il costo del personale, per gli effetti già detti derivanti dalla pandemia, ha superato soglia 800mila euro (802.998) con una diminuzione del 28,71% rispetto all’anno precedente (1.126.352€).

Spettacoli e contributi

Ed è raffrontando i dati economici con i numeri degli eventi che si comprende come Ferrara non abbia badato a spese per una manifestazione che, seppur ‘ristretta’, è stata di alta qualità.

9 sono state le recite/eventi (148 nel 2019), mentre assommano a 8 gli spettacoli per un totale di 4.026 spettatori (74.251 nel 2019). Più di 60mila le presenze on line.

Bene la biglietteria con 202mila euro di introiti (683mila nel 2019).

Il peso dei contributi statali si fatto sentire: 3 milioni è il contributo messo dal Mibact, al quale si aggiungono ulteriori 161mila degli enti locali con una menzione speciale per la Regione dell’Umbria che, grazie all’intervento dell’assessore al bilancio e cultura Paola Agabiti, ha quasi raddoppiato il proprio investimento portando il sostegno economico di Palazzo Donini a 70mila euro.

In particolare il Mibact ha incrementato il contributo ex legge 418/90 da 894mila a 1.102.117 e mantenuto invariati i finanziamenti dalla Legge 238/2012 (1 mln €) e dal FUS (902mila). A questi si aggiungono i 70mila della Regione (39.500€ nel 2019), i 14mila della Camera di Commercio (14.305€) mentre l’impegno del Comune di Spoleto, che da sempre finanzia i canoni di locazione degli spazi teatrali di proprietà municipale e degli uffici, ammonta a 77.500 euro (212.500).

L’azienda che ha “perdonato” il Festival

Dalle 36 pagine spunta una curiosità circa una annosa vertenza (si trascinava dal 2008) tra una nota società di comunicazione umbra con sede a Todi e Giorgio Ferrara, o meglio il management dell’epoca dal momento che il d.a. aveva su questo scaricato le responsabilità dichiarandosi estraneo al contenzioso civile.

La Relazione inviata alle Camere del Parlamento

Il nodo del contendere era l’incarico e i servizi avviati dalla azienda di comunicazione che aveva chiesto 540mila euro di danni al Festival essendo poi stata estromessa senza aver ricevuto alcuna minima soddisfazione.

Nel gennaio 2019, con una sentenza criticata fortemente dagli avvocati di parte attrice, il Tribunale di Spoleto aveva dato ragione al Festival condannando la società a liquidare 22mila euro d spese legali.

Ma, si scopre oggi, la Corte d’Appello di Perugia a marzo 2020 sospende “l’esecuzione della sentenza (del Tribunale di Spoleto, n.d.r.), accogliendo la richiesta avanzata” dalla azienda specializzata in comunicazione.

Più che un campanello d’allarme per un possibile capovolgimento degli esiti della causa. Così il CdA, allora presieduto dal sindaco Umberto De Augustinis, poi sfiduciato dalla carica sindacale dal Consiglio comunale nel 2021, “al fine di evitare un aumento dei costi legali e un possibile rischio di soccombenza, ha ritenuto opportuno addivenire ad una soluzione bonaria e transattiva della controversia”.

Che, bontà della presidente della società tuderte, è stata raggiunta il 3 luglio 2020, con le parti che “hanno rinunciato ai rispettivi diritti fatti valere in giudizio”.

Dio perdona (per ricordare il titolo di un celebre film di Bud Spencer e Terence Hill), a volte anche alcune generose aziende.


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