L'addio con Caserta e l'entusiasmo di Alvini, Santopadre: Grifo, prima la salvezza in B

L’addio con Caserta e l’entusiasmo di Alvini, Santopadre: Grifo, prima la salvezza in B

Massimo Sbardella

L’addio con Caserta e l’entusiasmo di Alvini, Santopadre: Grifo, prima la salvezza in B

Gio, 17/06/2021 - 17:31

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Il presidente sul nuovo mister: è onorato di allenare il Perugia | E' fisiologico l'arrivo di 10-12 giocatori nuovi | Su Elia l'effetto Spinazzola

La trattativa che ha portato alla separazione con Caserta (“mi sono sentito umanamente tradito”), l’entusiasmo visto negli occhi di Alvini “onorato di venire ad allenare il Perugia”. Il presidente Massimiliano Santopadre torna a parlare e lancia un messaggio chiaro ai tifosi e a tutto l’ambiente biancorosso: la priorità è la salvezza in B. Ricorda quanto è costata, anche in termini economici (“ho patito di tasca mia”) l’inattesa retrocessione. “Dopo sei anni di B me l’ero dimenticato”, afferma. Rivendicando in questo modo di aver tenuto il Grifo in B nella serie cadetta a lungo.

“Innanzitutto – ripete – salvaguardare la categoria. Poi – aggiunge – mai dire no alla Provvidenza”.

“Ricominciamo un cammino…”

Per Santopadre questa conferenza stampa serve a “ricominciare un cammino che si era interrotto in maniera sorprendente e non preventivata, che ha causato dolore”. E con l’auspicio che la retrocessione serva a maturare: “Spero che ciò che mi è accaduto mi serva come esperienza formativa: le vittorie e le sconfitte non avvengono mai a caso, significa che è successo qualcosa”.

La scelta Alvini

Santopadre parla del nuovo mister, Massimiliano Alvini, che ha firmato un contratto di un anno più un altro anno con opzione. “Sono molto contento di questa scelta, fatta da Comotto e Giannetti. Mi ha trasmesso grande voglia, temperamento. E umiltà. Ho sentito l’onore di allenare nel Perugia. Sono convinto che è stata fatta la scelta giusta”.

Caserta: “Ecco com’è andata”

Quell’onore che anche Fabio Caserta, un anno fa, sembrava avere al suo arrivo al Perugia. Santopadre dice di sentirsi “umanamente tradito” dalla scelte del mister di rescindere il contratto per andare a Benevento. E rivendica di aver “tramutato le necessità di Caserta in un’opportunità per il Perugia”.

Santopadre racconta come è andata. Partendo da un anno fa, dalla firma del contratto che prevedeva “aumenti per me importanti”. “A Caserta – dice Santopadre – avevo spiegato il progetto di 3 anni, anche nell’eventualità di una pronta risalita”.

All’indomani della conquista della B il presidente chiama l’allenatore: “Mister, ci dobbiamo incontrare”. Concordando però di farlo dopo la finale della Supercoppa, a cui il Perugia tiene, perché la sfida è con la Ternana.

L’uomo “tradito” e “l’operazione commerciale”

Dopo la sfortunata trasferta di Terni i due, insieme ai direttori, si siedono intorno a un tavolo. “Ho trovato già un atteggiamento diverso” afferma il presidente. Che si concretizza quando Caserta rifiuta di fare la foto di gruppo: “Aspettiamo, ci rivedremo”. L’incontro successivo è quello in cui Caserta comunica di aver avuto un’offerta da un’altra squadra di B. Il Benevento di Vigorito, di cui Santopadre è amico personale: “Io con vigorito ho trovato la quadra in 7 minuti di telefonata”. Più difficile trovare la quadra con Caserta. “Ma quando si firma un contratto – spiega Santopadre – si paga se non lo si rispetta. In azienda si fa così”.

Santopadre rivendica la scelta di aver fatto lasciare dei soldi a Caserta prima di partire per Benevento. “Io antipatico? Spero per una minoranza. Mi dispiace, ma mi ci fanno diventare”.

Quanto all’aspetto personale, Santopadre dice di aver visto Caserta combattuto nell’ultimo incontro, in difficoltà. “Io mi sono sentito tradito, speravo di dare continuità tecnica”. Ma la scelta di andarsene l’ha fatta Caserta. “Per me, a quel punto – dice il presidente – era solo un’operazione commerciale”.

Mister in fuga? Situazioni diverse

L’addio con Caserta è difficile con quello di altri allenatori che se ne sono andati da Perugia. “Nesta ha scelto lui di firmare un contratto per un solo anno” ricorda Santopadre. Quanto a Bucchi, c’era “il richiamo della Serie A”.

Per Caserta la situazione è diversa. La chiamata arriva da un club di B, pur ambizioso ed economicamente importante. “Qui – commenta Santopadre – parliamo di un triennale, in cui ogni anno si raddoppiano le cifre. Cifre per me importanti. E il cambio è con un club di pari categoria”.

La nuova rosa del Perugia

Dopo aver messo le mani avanti fissando l’obiettivo alla salvezza, Santopadre a proposito della nuova rosa dice: “Il mio istinto è quello di completare questa rosa. Abbiamo 17 giocatori di proprietà, fisiologico che 2-3 si sostituiscano. Anche se il mio istinto è quello di tenerli. Quindi, come è normale con il cambio di categoria, arriveranno 10-12 nuovi giocatori a Perugia”.

Conguagli tecnici dal Benevento

Quanto a possibili conguagli tecnici dal Benevento, in base a quella “quadra trovata in 7 minuti”, Santopadre si limite a dire: “Con Oreste (Vigorito, ndr) ho un rapporto che va al di là del calcio…”.

Lo stadio Curi

Rebus stadio Curi, per il quale si lavora col Comune su un doppio binario. Da parte ci sono lavori di messa in sicurezza urgenti da fare. Soldi che bisogna spendere necessariamente subito, ma che potrebbero rivelarsi buttati nel caso si prosegue con il progetto di ammodernamento complessivo. Sul quale Santopadre dice: “Per me il Curi è un museo del calcio. Se poi deve diventare un parco giochi… Ma non sono io la proprietà, io ne ho solo la gestione”.


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L’attesa per Elia

Alla domanda sul futuro di Elia, Santopadre ricorda quanto sta facendo in Nazionale Spinazzola. E le carriere di ex Grifoni come Politano, Mancini ed altri. “Giovani – afferma – arrivati a livelli altissimi grazie a questa società”. Perché è nella storia del Perugia

Poi, però, frena, ci sono le volontà dei calciatori, delle famiglie, dei procuratori e delle società proprietarie dei cartellini.

Dai giovani a… Serse Cosmi

Ma spera che Elia confidi sulla capacità della piazza di Perugia di essere trampolino per i giovani promettenti. L’elemento distintivo, secondo Santopadre, della storia del Perugia lunga 116 anni (e nel farlo ringrazia i tifosi per la coreografia). M ricorda anche cosa è accaduto quando sono state fatte scelte diverse rispetto a questa filosofia. Con i giocatori, e con gli allenatori. E cita Serse Cosmi.

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