Allarme delle sigle sindacali "Cancellati 60 anni di storia"
“Nel più assordante silenzio istituzionale a tutti i livelli, a partire dalla Regione dell’Umbria nelle figure della presidente Tesei e dell’assessore Fioroni, lo stabilimento Treofan di Terni si sta avviando alla chiusura” – è quanto si legge in una nota congiunta dei sindacati che lanciano l’allarme sul futuro del sito produttivo di Terni.
Jindal verso scioglimento dei contratti utilities
Pur non essendoci una dichiarazione ufficiale, Jindal avrebbe manifestato l’intenzione di rescindere tutti i contratti di fornitura delle utilities (gas metano, energia elettrica, aria compressa, addirittura il servizio mensa) e, per quanto riguarda il servizio di pulizia e sanificazione, è stata manifestata la volontà di rinnovare il contratto fino al 31 dicembre, già scaduto il 31 ottobre, solo nel tardo pomeriggio di ieri 2 novembre, dopo pressioni della struttura locale. “La fabbrica – spiegano le sigle sindacali – non ha usufruito del servizio per due giorni, cosa gravissima in questo periodo con la pandemia che nella nostra regione sta rilevando contagi elevati. La rescissione dei contratti, se resa operativa, comporterebbe il fermo irreversibile degli impianti”.
Trasferimento magazzini
Secondo quanto riferito dalla nota dei sindacati continua, inoltre, lo svuotamento della fabbrica umbra; avendo pressoché terminato il trasferimento nei magazzini tedeschi e non ai clienti dei prodotti finiti, da qualche settimana si è iniziato a spostare le materie prime verso gli altri siti del gruppo dove sono stati, già da tempo, collocati gli ordini di Terni.
“Beffa lavoratori Treofan”
“Facendosi beffa dei lavoratori Treofan – si legge ancora nella nota – creando difficoltà a tutto il polo chimico, nonché mettendo in ginocchio un’intera comunità, appare ormai evidente che nel prossimo incontro del 5 novembre al MiSE, salvo sorprese, Jindal dovrebbe quindi annunciare la chiusura del sito. 150 lavoratori, le loro famiglie e tutto l’indotto rappresentato anche dalle ditte appaltatrici, verranno messi in mezzo ad una strada”.
“Cancellati 60 anni di storia”
“Nell’indifferenza istituzionale – concludono i sindacati – verrebbero così cancellati 60 anni di storia di uno stabilimento che ha visto nascere e sviluppare il film in polipropilene. Ci aspettiamo da parte della Presidente e dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Umbria, dal Sindaco di Terni, nonché da tutte le componenti politico/istituzionali anche di opposizione, un intervento incisivo sul MiSE atto a garantire la continuità produttiva dello stabilimento; nel contempo chiediamo a tutti la presenza all’assemblea con i lavoratori che si terrà Giovedì 5 Novembre p.v. alle ore 10″.