Fare in modo che lo “Sbloccacantieri”, il decreto varato dal Governo per accelerare le opere pubbliche nel Paese, diventi anche un “Abbattiincompiute”. Un’idea che, pur da sponde opposte, fa convergere a Perugia il parlamentare di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco e il consigliere comunale, leader del centrosinistra, Giuliano Giubilei.
Quest’ultimo già in campagna elettorale, da candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, aveva proposto di abbattere “gli ecomostri” dell’area ex Margaritelli a Ponte San Giovanni e di realizzare nello spazio così risanato il Parco della legalità. Proposta che, ricorda oggi Giubilei, era stata bollata dagli avversari politici come “una presa in giro per i cittadini“.
Ma ora quei palazzi incompiuti di Ponte San Giovanni, insieme ad altri nel quartiere di Madonna Alta, vengono portati come esempio di quel degrado a Perugia che Emanuele Prisco chiede di eliminare in tutta Italia, attraverso l’emendamento in materia urbanistica, accolto come ordine del giorno in conseguenza del voto di fiducia posto dal Governo sul decreto “Sbloccacantieri”. La proposta di Prisco è quella di introdurre per i Comuni la possibilità di abbattere i “palazzoni fantasma“, cioè “mai completati e abbandonati“, che diventano spesso “fonte di degrado, insicurezza e criminalità“.
Certo, Prisco non parla di Parco della legalità, ma da ex assessore all’Urbanistica immagina la riedificazione di edifici e spazi che prestino attenzione al paesaggio, all’ambiente e alla sicurezza, anche con interventi legati a modelli di sviluppo sostenibile ed efficientamento energetico.
Giubilei attacca: “Ecco abbiamo assistito ad una dimostrazione di estrema ottusità a danno prima di tutto dei cittadini: per fare parte politica contrastare a testa bassa anche quelle iniziative dell’avversario che possono inequivocabilmente essere utili alla città. Non ho remore nel ripetere che alcuni che sparavano a zero su questo e altri progetti del nostro programma erano tifosi in malafede. I fatti lo stanno dimostrando. Per servire i cittadini ci vogliono onestà intellettuale e un briciolo di pudore. Fino ad oggi ho sperato almeno in quest’ultimo“.
E poi l’affondo: “Il candidato consigliere che ciarlava contro la mia proposta non è stato nemmeno eletto. Non è riuscito a racimolare qualche voto in più con la sua azione miserabile. Almeno i cittadini hanno avuto la decenza che a lui è mancata“.