di Emanuele Lombardini (*)
Il risveglio dal sogno non è stato dei migliori, ma in casa Maran cercano sempre di guardare al di là del muro con ottimismo, nonostante tutto. Otto punti in classifica, sei dei quali maturati contro le formazioni più forti del campionato, ma ancora nessuna vittoria. E quell'ultimo posto difficile da digerire. L'anno più strano per la compagine di coach Massimiliano Monsignori, ripescata l'anno scorso dopo aver perso la finale playoff. A Spoleto se lo ricorderanno a lungo, anche per il continuo pellegrinaggio che sta costringendo la squadra a giocare a Foligno oppure a Terni perchè il terreno del PalaRota è troppo piccolo nelle dimensioni per il campionato di serie A1. Massimiliano Monsignori, dal canto suo cerca di guardare soltanto al risultato del campo: “Non riesco proprio a spiegarmi cosa ci stia succedendo – dice –giochiamo bene, teniamo testa alle grandi squadre, ma non riusciamo a finalizzare le azioni che costruiamo. Lo abbiamo dimostrato anche contro il Montesilvano: questa squadra è in grado di giocare alla pari con tutti, poi però spesso paga dazio alla sfortuna”. Dal canto suo, il presidente Nazzareno D'Atanasio, imprenditore attivo nel settore del recupero crediti che ha preso in mano la società quattro anni fa mettendo il proprio marchio (e i propri soldi, quasi in via esclusiva), su quella che una volta era la società della Polizia Penitenziaria non sembraavere ancora molta pazienza: “Voglio di più da questa squadra – dice – vedoche c'è grande impegno, però ci manca quel qualcosa in grado di farci trovare finalmente lo spunto per la vittoria. A volte vedo un atteggiamento troppo prudente, serve maggiore grinta”. Nessun provvedimento d'urgenza però: “La squadra è forte e sono sicuro che prima o poi questi tre punti arriveranno – dice – quanto al coach, se non l'ho esonerato alla quattordicesima giornata, non vedo perchè dovrei farlo da qui in avanti…”. Fiducia piena nel gruppo e nel suo pilota, dunque. Molta meno fiducia, invece, nell'ambiente spoletino, inteso come amministratori ed istituzioni. Perchè se è vero che non è stata confermatala deroga che aveva consentito al PalaRota di ospitare le gare di A2 (Spoleto si era guadagnato l'accesso ai playoff con una cavalcata record di 25 vittorie consecutive ed un pareggio su 26 partite ad una media di 800 spettatori a partita), è altrettanto vero che la stagione in corso sta dando vita a situazioni a dir poco kafkiane: “Siamo costretti a giocare a volte aFoligno, a volte a Terni – spiega D'Atanasio -e non sempre facciamo in tempo ad avvertire i tifosi, tanto che spesso è capitato che il pubblico si recasse in una città mentre noi eravamo nell'altra”. Lo stesso dicasi per gli allenamenti: “Non ha senso allenarsi in un campo troppo piccolo – spiega D'Atanasio – Così abbiamo chiesto ospitalità a Foligno. Poi però a volte succede, come l'altro giorno, che ci dicono all'ultimo minuto che il campo è occupato. Così abbiamo dovuto affittare un campo a Norcia”. Da qui il messaggio chiaro: “Ci avevano promesso un Palasport nuovo ed adeguato entrof ine stagione ma già sappiamo che non avverrà – dice il numero uno spoletino– se non ci saranno novità in questo senso, a fine stagione ho intenzione di lasciare e di non iscrivere la squadra al campionato. Senza campo non si può andare avanti, un'altra stagione così non è sopportabile. La società non è in vendita, non ha debiti, è sana, ma se non ci vengono messe a disposizione nemmeno le strutture per allenarsi e giocare, non ha senso investire ancora: se c'è qualche imprenditore umbro che la vuole si faccia avanti, può averla anche gratis”.
(*) Corriere dello Sport – edizione del 22 gennaio 2009