Anche se prettamente tecniche e, perciò, riservate a esperti e professionisti, in realtà le tematiche affrontate nella due giorni convegnistica organizzata a Perugia dall’Osservatorio sulle crisi di impresa (Oci) interessano profondamente l’intero tessuto economico-sociale.
Venerdì 25 maggio, nella sala dei Notari, davanti a un numeroso pubblico di studiosi, magistrati, avvocati e commercialisti, si è, infatti, iniziato a discutere diffusamente di alcuni aspetti della riforma organica della disciplina della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
In particolare, di quelle che sono state definite le “vere e grandi novità” che dovrebbe introdurre la legge 155 del 19 ottobre 2017: gli strumenti di allerta e i procedimenti di composizione assistita della crisi. Argomenti questi che saranno ancora dibattuti sabato 26 maggio, sempre nel capoluogo umbro.
“Il complesso della nuova normativa – ha commentato il presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Perugia Umberto Rana – impone a tutti i soggetti interessati, e in primis all’imprenditore, grandi responsabilità. L’impresa, d’altronde, non è un fatto esclusivamente privato, ma ha una funzione sociale così come previsto dall’articolo 41 della Costituzione. L’imprenditore deve, perciò, essere consapevole di svolgere un’attività che ha risvolti per la collettività che possono essere positivi ma anche negativi, nel momento in cui l’impresa va in crisi, vuoi per errori gestionali o per malafede”.
“Perciò – ha concluso Rana –, non ci si può più improvvisare imprenditore e aspettare la crisi con un senso di ineluttabilità. Bisogna, invece, sapere cosa fare e organizzare piani strutturali e organizzativi che consentano di monitorare costantemente l’andamento dell’azienda e che, quindi, siano in grado di prevenire la crisi dell’impresa”.
Questo è, d’altronde, ciò a cui mira la riforma il cui percorso parlamentare si è interrotto con la precedente legislatura e che gli addetti ai lavori si augurano possa riprendere rapidamente, permettendo così alla disciplina di entrare in vigore già nei prossimi mesi. La tematica, infatti, è di stretta e, purtroppo, drammatica attualità, come testimoniano gli ancora numerosi fallimenti registrati lo scorso anno (circa 12mila in tutta Italia), ma anche la vicenda dell’aggressione subita dai giudici Umberto Rana e Francesca Altrui all’interno del tribunale civile di Perugia, proprio in un ambito operativo e logistico che concerneva le materie della crisi d’impresa e fallimentari.
Un fatto violento che, insieme ad altre ragioni, ha spinto l’Oci ha tenere per la prima volta a Perugia un incontro studio di alto livello come quello in oggetto. “Una scelta – ha dichiarato il coordinatore scientifico dell’Oci Massimo Ferro – che mira a richiamare l’attenzione sulla straordinaria delicatezza delle funzioni esercitate dai giudici in questo ambito. Funzioni che devono essere svolte in una cornice mediatica informata e che non porti all’onore della cronaca solo fatti eclatanti non accompagnati da maggiori spiegazioni. La seconda ragione riguarda la scelta di una città che non è una metropoli e che quindi verrà investita, si spera, da un vento innovatore connesso a una riforma che problematizza la prosecuzione delle attività di piccoli, medi e grandi tribunali innovando le loro competenze”.
Oltre che dall’Oci il convegno è organizzato “con grande soddisfazione, vista l’elevata parteciapazione”, dalla Scuola superiore della Magistratura-Distretto didattico territoriale di Perugia, dal Centro studi giuridici e politici dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e dal Centro studi Minciotti, con la collaborazione dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e di quello degli avvocati della provincia di Perugia. L’evento ha, inoltre, i patrocini del Comune e dell’Università degli studi di Perugia e vede l’importante sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia.
“In questo momento, in cui tutti si aspettano risposte concrete – ha detto Fabrizio Figorilli, prorettore dell’ateneo perugino e presidente del Centro studi Minciotti –, è necessario promuovere iniziative che abbiano una ricaduta applicativa, favorendo così un’integrazione costante e particolarmente auspicata tra riflessione teorica e livello applicativo”.
Tra i relatori, oltre Rana, anche Giacomo Maria Nonno, consigliere della Corte di cassazione e componente della Commissione Rordorf, Roberto Fontana, sostituto presso la Procura della Repubblica di Milano, Daniele Umberto Santosuosso, ordinario di diritto commerciale all’Università di Roma La Sapienza, Riccardo Ranalli, dottore commercialista in Torino, Enrico Tonelli, associato di diritto commerciale dell’Università degli studi di Perugia, Marco Arato, ordinario di diritto commerciale all’Università di Genova e componente della Commissione Rordorf, Federico Casa, avvocato in Vicenza, Antonella Gallotta, dottore commercialista in Ancona, e Andrea Nasini, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Perugia.