La documentazione relativa ai lavori di consolidamento della Torre civica di piazza Gabriotti sarà acquisita dall’archivio di Stato di Roma, insieme ai più importanti progetti dell’ingegner Giuseppe Tosti, che entreranno a far parte della raccolta che l’istituzione dedicherà all’illustre professionista, cittadino onorario di Città di Castello.
L’intervento sulla Torre diventerà pertanto caso di studio a disposizione della consultazione dei tecnici e punto di riferimento, per la particolarità e il carattere innovativo delle soluzioni adottate, per analoghi lavori di consolidamento di monumenti. E’ quanto emerso dall’ultima seduta della commissione “Assetto del Territorio”, che ha fatto il punto sull’opera di consolidamento e restauro della Torre civica alla presenza dell’ingegner Tosti e del figlio Massimo, dell’omonimo studio associato, di rappresentanti della giunta e tecnici del Comune.
Il confronto ha permesso di ricostruire l’intero percorso dell’intervento eseguito sul monumento, iniziato nel 2003, a seguito dei danni del sisma del 1997, e terminato nel 2013 con un investimento complessivo di Comune e Regione pari a 1 milione 335 mila euro, e di chiarire che allo stato attuale la struttura sia stata messa pienamente in sicurezza dal punto di vista statico, con la consistente riduzione della vulnerabilità agli eventi sismici. Il cedimento fondale registrato a seguito delle deboli scosse telluriche del 2007 non ha infatti avuto alcuna replica in occasione del più forte sisma del 2016.
I dubbi…
Dietro le richieste di alcuni commissari, il dibattito si è soffermato sull’opportunità delle scelte tecniche compiute nel primo lotto di lavori eseguito sulla Torre e sulla legittimità delle risorse finanziarie investite, con particolare riferimento al distacco dal Palazzo vescovile e alle soluzioni messe in atto per il consolidamento del monumento, nonchè sulle garanzie di stabilità della struttura a fronte di possibili ulteriori terremoti.
…e le risposte
Nel sottolineare l’estrema complessità dell’intervento, i tecnici hanno giustificato la scelta di separare Palazzo vescovile e Torre, poiché il primo era quello che subiva più danneggiamenti a causa dei martellamenti dovuti ai movimenti della seconda. L’intervento del primo lotto, compiuto sugli impalcati e poi sui tiranti verticali per rendere monolitica la struttura, è stato seguito, nel secondo lotto, da quello sulle fondazioni, ed “erano entrambi necessari”. La fragilità delle fondazioni, troppo esigue e immerse in un terreno acquitrinoso, dopo due anni di studi ha portato l’ingegner Tosti a superare il problema della rotazione e dell’inclinazione crescenti della torre dopo il distacco dal Palazzo Vescovile, costruendo ex novo, nel secondo lotto di lavori, una platea di fondazione in cemento armato con micropali infilati nel terreno, che ha bypassato quella esistente, ormai inadeguata a sostenere il monumento. È stato così ottenuto un incremento del coefficiente di sicurezza della struttura in termini di abbattimento della vulnerabilità sismica.
Ultimo stralcio lavori
I tecnici comunali hanno puntualizzato che l’intervento sulla torre sarà completato nelle prossime settimane con l’ultimo stralcio da 100 mila euro, compresi nella spesa complessiva sostenuta per il monumento, che attraverso il restauro della scala interna, dei vani interni, infissi, nuova pavimentazione e impianto di illuminazione, permetteranno la riapertura al pubblico nel termine di 6 mesi dall’inizio dei lavori. A questo proposito, in commissione è stata sollecitata una valorizzazione turistica della torre, in rete con il campanile cilindrico, per ottenere una positiva ricaduta economica dai lavori di consolidamento eseguiti.
Come ha sottolineato in conclusione l’ingegner Giuseppe Tosti, che ha evidenziato il valore scientifico dell’intervento seguito da 70 studenti di ingegneria, resta ora solo l’esigenza di un monitoraggio periodico (all’incirca ogni 10 anni) dello stato della muratura della torre, in particolare della parte sommitale, in aggiunta a quello sulla stabilità già assicurato dalle strumentazioni interne gestite dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia.