Un rinnovo tanto attesa e che arriva all’ultimo. Venerdì gli assistenti dei gruppi consiliari a palazzo dei Priori hanno firmato nuovi contratti di lavoro a tempo determinato fino a fine legislatura. La firma è stata sottoscritta negli uffici dell’ispettorato territoriale del lavoro di Perugia venerdì arriva dopo settimane di nervosismi e tensioni.
Portaborse in Comune, contratti in bilico
Ventisei i contratti in scadenza al 30 giugno e che ora, grazie ad una proroga fino a fine legislatura, sono salvi. Per continuare a lavorare in Comune, però, i 26 portaborse si sono dovuti affidare ad un avvocato esterno a palazzo dei Priori e a proprie spese, firmando una rinuncia a qualsiasi pretesa risarcitoria, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, relativi a tutti i rapporti lavorativi pregressi e attuali intercorsi con l’ente, “per le funzioni di assistenza e supporto agli organi politici“, utilizzando una situazione che è di prassi. Secondo i ben informati, solo due lavoratori avrebbe firmato l’accordo e deciso, quindi, di portare avanti il contenzioso nei confronti dell’Ente.
La prassi, poi, è probabile sia quella utilizzata in passato: un avviso pubblico, l’invio del proprio curriculum e infine la “chiamata” diretta dal gruppo consiliare. Per continuare a lavorare in Comune, però, i 26 portaborse si sono dovuti affidare ad un avvocato esterno a palazzo dei Priori e a proprie spese, firmando una rinuncia a qualsiasi pretesa risarcitoria, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, relativi a tutti i rapporti lavorativi pregressi e attuali intercorsi con l’ente, “per le funzioni di assistenza e supporto agli organi politici“, utilizzando una situazione che è di prassi.
La proroga a fine mandato della giunta Romizi permetterà al persona di aiuto nei gruppi consiliare del Comune di avere qualche tutela almeno per altri due anni, in particolar modo nei confronti di coloro che da anni subiscono questa situazione di precariato e che a questo punto, firmando la conciliazione, non potranno più chiedere nulla, tanto meno andare in causa con l’amministrazione comunale. Una situazione che è stata raggiunta all’ultimo, anche dietro le sollecitazioni dell’avvocato che ha seguito la vicenda, per evitare dispendiosi contenziosi a danno sia sia per i lavoratori che per l’Ente.
Dura la risposta dei sindacati “Registro come il Comune non abbia aperto alcun confronto per risolvere la grave problematica – afferma Maurizio Molinari, segretario Uil Fpl Perugia -. Con la conciliazione in pratica il Comune costringe i lavoratori e le lavoratrici ad accettare delle condizioni capestro in cambio della conservazione, seppur precaria, del posto di lavoro. Per chi non accetta è preclusa ogni possibilità di continuare il rapporto di lavoro. In tutta questa vicenda il mio maggior cruccio – conclude – è che molti dei lavoratori saranno costretti ad accettare una simile situazione, bevendo l’amaro calice, pur di non trovarsi, da un giorno all’altro, senza lavoro e senza alcuna speranza, un vero e proprio ricatto”.