Aggiornamento alle 12:30 – Si terranno domani pomeriggio, alle 15, al duomo di Terni, i funerali di Alessandro Riccetti. La salma del 33enne morto a causa della slavina che ha travolto l’hotel Rigopiano dove lavorava rientrerà a Terni oggi. In concomitanza ai funerali si terrà il lutto cittadino come annunciato già ieri dal sindaco Leopoldo Di Girolamo.
La strage di Rigopiano lascia una ferita profonda anche nella città di Terni, pronta a riabbracciare per l’ultima volta Alessandro Riccetti, il 33enne ternano addetto alla reception, trovato priva di vita sotto il muro di neve che ha sepolto l’Hotel di Farindola lo scorso 18 gennaio.
Nella giornata di ieri le istituzioni hanno fatto visita ai cari del giovane che, probabilmente, ritroveranno Alessandro nella giornata di oggi, al termine dell’autopsia eseguita a Chieti su disposizione della Procura di Pescara che ha affidato il fascicolo d’inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo al pm Elisabetta Tedeschini.
Gli esami medici sui corpi delle vittime hanno evidenziato che i decessi sono avvenuti per “schiacciamento, asfissia e ipotermia”, ma ancora non si conosce il risultato della perizia autoptica sul corpo di Alessandro.
Il rito funebre dovrebbe essere celebrato nel pomeriggio di domani, probabilmente, ma ancora non c’è la certezza, nella Chiesa di Santa Maria Regina, ritenuta più idonea ad ospitare i tanti concittadini previsti che vorranno dedicare il loro ultimo saluto a “un loro figlio”. Nella giornata della celebrazione delle esequie, il sindaco di Terni ha già disposto il lutto cittadino, mentre il vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, Giuseppe Piemontese, ha espresso il suo cordoglio. cercando di trovare le parole giuste per spiegare un destino tanto crudele:
“Nei giorni scorsi siamo stati trepidanti per la sua sorte e, non potendo fare altro, avevamo invitato la comunità a pregare per Alessandro e le altre vittime del dramma di Rigopiano – ricorda il vescovo – Il Signore non ha ascoltato, la nostra preghiera, ma ha voluto per sé Alessandro, riservandogli una sorte a noi ignota. Come Maria sul Calvario, abbiamo atteso, in questi giorni, di conoscere la volontà di Dio. Ora con la famiglia, con gli amici e la comunità ecclesiale ci lasciamo avvolgere dalla speranza della risurrezione, e rinnoviamo la preghiera per Alessandro ragazzo solare, dai forti valori, impegnato nel sociale e nell’associazionismo cattolico, educato cristianamente da una famiglia religiosa, che ha trovato certamente conforto e consolazione nella fede e nel Signore”.
Quello di Alessandro è uno dei 29 destini avversi, questo il numero delle vittime accertate ad ora, che hanno trovato la morte nel disastro dell’Hotel Rigopiano, travolto lo scorso 18 gennaio da una valanga che, secondo gli esperti del Soccorso Alpino, si è estesa su un fronte di circa 300 metri, avrebbe smosso una quantità di neve vicina alle 120mila tonnellate, “con una potenza cinetica devastante”.
Non è stato ancora dimostrato scientificamente che ci sia un nesso di causa effetto, ma i tecnici della Protezione Civile e del Soccorso Alpino ritengono che il terribile terremoto che ha colpito il centro Italia possa aver influito sulla portata definita “straordinaria” del fenomeno valanga.