Con 17 voti contrari e 5 favorevoli (Rigucci, Sassolini, Braganti, Pazzaglia e Busatti), il Consiglio comunale di Città di Castello ha respintola la mozione del capogruppo della Lega Nord Marcello Rigucci per riconoscere “i valori della famiglia naturale come definita dal codice civile, prevedendo adeguate forme di sostegno”.
Facendo riferimento agli articoli del Codice civile che riguardano la famiglia e nei quali sono citate le figure del marito e della moglie in relazione al matrimonio, Rigucci ha chiesto di aderire al suo documento perché “in assenza di una chiara evoluzione normativa, la famiglia costituita da uomo, donna e figli, è l’unica riconosciuta. La Giunta deve impegnarsi per i diritti di tutte le persone ma sostenere la famiglia del Codice civile con politiche abitative, sgravi fiscali, e inserendo un riferimento all’istituto come definito anche nello Statuto”.
Il consigliere del Pd Gionata Gatticchi ha dichiarato che “il documento di Rigucci muove da presupposti sbagliati e da una idea ottocentesca di famiglia che la scienza giuridica e la Costituzione hanno da tempo superato. Bisogna essere molto meno ideologici sul tema dei diritti civili, perché si ha a che fare con la vita delle persone. Le alte magistrature italiane ed europee chiedono una copertura legislativa a eventi giuridicamente rilevanti, che stanno acquistando un’ importanza sociale coinvolgendo una parte sempre più estesa di cittadini”.
“Nessuno vuole negare diritti ma semmai ribadirli”, ha precisato Cesare Sassolini (Polo tifernate), che ha invitato a recepire “i contenuti del Codice civile incardinandoli dentro l’ordinamento comunale. La famiglia naturale è quella che la legge regola e articola. Parlare delle unioni civili è altro su cui ognuno in coscienza ha un’idea. Chi interviene contro, va contro il dettato della legge”.
Anche Cristian Braganti (Gruppo Misto) si è detto favorevole alla mozione, “che è parte integrante del dibattito pubblico” mentre Gaetano Zucchini (Pd) ha contestato l’interpretazione di “naturale” che la mozione riferisce a famiglia, adducendo i pronunciamenti e dei giuristi e di carte internazionali, “come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che invece ritengono l’aggettivo non univoco. E’ discriminante lasciare fuori coppie che hanno il diritto di essere tutelate, in caso di malattia, nella previdenza, nell’assistenza. Sono contrario alla ‘stepchild adoption’ ma non arretro dal difendere il diritto di una formazione sociale, che è costretta nella definizione di famiglia naturale”.
Marco Mearelli (PSI) ha annunciato il voto contrario, aggiungendo che “Il Psi non ha mai fatto differenze tra famiglie” e David Pazzaglia (Popolo delle libertà), ha risposto che “se finisce la famiglia naturale, finisce la specie”. Rigucci, nella replica finale, ha richiamato al rispetto del diritto vigente.