Michele Placido, Federico Buffa, Filippo Dini ed Emanuela Aureli sono i protagonisti della nuova stagione di prosa del Teatro sociale di Amelia presentata stamattina in Provincia da Comune, Tsu e Società teatrale. Il via ufficiale ai sei spettacoli il 23 novembre con “Serata d’onore”, data unica in Umbria di Placido, a cui seguirà il 15 dicembre Buffa con il racconto delle “Olimpiadi del 1936”. Il 17 gennaio “L’importanza di essere Earnest” della Compagnia dei giovani del Tsu, il 16 febbraio Dini con “Otello”, il 13 marzo la Aureli con “L’uomo perfetto” e il 9 aprile chiusura con “Bignè” di Malabranca Teatro. “E’ una stagione ricca di nomi importanti – hanno detto l’assessore alla cultura Laura Dimiziani, il presidente della Società teatrale Riccardo Romagnoli e Bianca Maria Ragni, responsabile del circuito teatrale del Teatro stabile dell’Umbria – che si pone l’obiettivo di innalzare ulteriormente la già ottima qualità delle stagioni scorse”.
Michele Placido interpreta poesie e monologhi di grandi personaggi come, tra gli altri, Dante, Neruda, Montale, d’Annunzio e de Filippo, Federico Buffa ripropone le sue affascinanti ricostruzioni legate allo sport raccontando le olimpiadi al tempo di Hitler, intrecciando storie sportive ed umane. Il celebre testo di Oscar Wilde “L’importanza di essere Earnest” viene riproposto dalla Compagnia dei giovani del Tsu che scavano nel succo dell’opera, ossia nel distacco tra la parola e la cosa. In un’ambientazione del tutto originale che va dal Medio Oriente antico alla prima guerra del Golfo, Filippo Dini, insieme a Antonio Zavatteri, ripercorre la tragedia dell’Otello di Shakespeare, tra gelosie, amori, pietà, paura e speranza. Attesa per “L’uomo perfetto” di Emanuela Aureli, artista ternana ma ormai da anni conosciuta in tutta Italia che al Teatro sociale di Amelia porta un’opera che ripercorre il più antico e discusso dilemma del mondo femminile, ossia la ricerca, appunto, dell’uomo perfetto. Liberamente tratto da L’Orso di Cechov, “Bignè” porta i Malabranca Teatro a mettere in scena un’opera sempre in bilico fra la commedia dell’arte e la tragedia greca. Nei giorni di spettacoli previste apericene.