Sottufficiali ed Agenti del Comando Stazione di Sant’Anatolia di Narco del Corpo Forestale dello Stato hanno accertato in località Fosso di Cannaiola nel Comune di Vallo di Nera (PG) in area boscata, sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, opere di movimento di terreno consistenti in rinterri all’interno dell’alveo del Fosso di Cannaiola e scavi limitrofi allo stesso eseguiti senza le previste e preventive autorizzazioni urbanistiche-edilizie e paesaggistico-ambientali.
Il responsabile è un quarantenne della zona che, al fine di raggiungere con mezzi meccanici un rateo boschivo per effettuare le operazioni di esbosco, era intervenuto modificando di fatto il suolo e determinando un’alterazione delle condizioni idrogeologiche del Fosso che, così come oggi si presenta, costituisce un nuovo potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Le opere effettuate dell’uomo, deferito alla Procura della Repubblica di Spoleto, sono state realizzate successivamente agli eventi calamitosi del luglio scorso in località Montefiorello. In quella occasione la zona era stata interessata da condizioni metereologiche particolarmente avverse che provocarono l’esondazione sia del Fosso denominato “di Montefiorello” che appunto, del suo affluente “di Cannaiola”, con conseguente trascinamento a valle di una grande quantità di materiale costituito da terra, detriti e rocce. Scattato l’allarme, intervennero per i primi soccorsi di protezione civile: Comune, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, nonché imprese private, quest’ultime allertate con “somma urgenza” direttamente dal Comune di Vallo di Nera.
I reati ipotizzati a carico del 40enne vanno dalla realizzazione di opere urbanistiche-edilizie in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale in assenza delle previste e preventive autorizzazioni, danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali. Le violazionidi natura amministrativacontestate per quanto riguarda il rateo boschivo sottoposto al taglio vanno dal mancato esbosco al taglio male eseguito; per la realizzazione delle opere abusivamente realizzate vanno dallo sradicamento di ceppaie al danno per le movimentazioni di terra che hanno determinato un cambiamento della destinazione d’uso del fosso per un importo complessivo notificato al trasgressore di circa 2.500 euro.
Il responsabile sarà altresì chiamato al ripristino dello stato dei luoghi una volta che il Comune competente disporrà la sospensione dei lavori.