Crisi Ast Terni / Vertici dei sindacati contro piano industriale Thyssen / Diretta dalla Cgil / Indetto sciopero - Tuttoggi.info

Crisi Ast Terni / Vertici dei sindacati contro piano industriale Thyssen / Diretta dalla Cgil / Indetto sciopero

Luca Biribanti

Crisi Ast Terni / Vertici dei sindacati contro piano industriale Thyssen / Diretta dalla Cgil / Indetto sciopero

Richieste di incontro a Palazzo Chigi e alla Commissione Europea
Ven, 25/07/2014 - 17:01

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Intanto per lunedì prossimo è stato indetto uno sciopero di 4 ore, dalle 15.00 alle 19.00 con concentramento nella portineria centrale, mentre per i lavoratori del Tubificio il concentramento è previsto davanti alla portineria del CdF.
“L’iniziativa assume maggiore importanza – si legge nella nota dei sindacati – anche rispetto alla ultima azione unilaterale da parte della direzione aziendale relativamente al non riconoscimento dell’accordo per le modalità della gestione del Cigo.
Inoltre le Rsu – continua la nota – giudicano false le motivazioni rappresentate dall’azienda inerenti al prolungamento della fermata estiva.
Non è infatti sostenibile a distanza di pochi giorni che un’azienda di queste dimensioni possa nel rapporto con i clienti cambiare completamente strategia, con scelte che vanno come sempre a discapito dei lavoratori, i quali hanno già attraversato un lungo periodo di sacrifici tra mancate ferie e straordinari oltre le ore previste dal contratto nazionale”.

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17.50 – Attilio Romanelli, Cgil: “Vorrei costruire una rete di alleanze che ha come obiettivo comune il lavoro e la difesa del sistema industriale ternano. Dobbiamo difendere il ciclo continuo del foro elettrico e provvedere a ridurre al minimo l’impatto ambientale. Questi sono gli elementi che devono essere valutati per primi nel nuovo piano industriale. Poi è svanita l’ipotesi essere, insieme a Torino, un centro strategico nel quale il settore siderurgico si sarebbe sviluppato; non è stato così. Chiediamo ai parlamentari di essere coerenti e di difendere l’acciaio e dobbiamo chiedere alla Commissione Europea Antitrust che si proceda rapidamente alla vendita. E chiediamo al governo di sottolineare che i punti strategici non cedono; Terni e L’Umbria chiedono questo. Vogliamo un governo attore e non una comparsa”.

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17.45 – Riccardo Marcelli, Fim: “Il piano di Thyssen non ci piace perché contiene elementi negativi per Terni e per l’Umbria. La questione deve necessariamente arrivare sul tavolo del Governo”.

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17.40 – Walter Verini, deputato Pd – “Il nostro problema è evitare che Terni venga deindustrializzata. Ho apprezzato l’appello allo sciopero lanciato dal sindaco Di Girolamo e apprezzo la forza che Terni sta mettendo in campo per la battaglia in atto. M c’è bisogno anche di altre forze, non solo quelle dei lavoratori e dei sindacati, c’è bisogno del governo e dei rappresentanti umbri nel parlamento. Se perdiamo questa battaglia sarà una desertificazione per l’intera regione e questo non è accettabile”.

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17.33 – Tiziana Cirpini, parlamentare M5S: “Appena abbiamo le notizie allarmanti dal territorio ci siamo mossi e abbiamo supplicato il governo di giocare una partita attiva contro uno stato debole. Ricordiamo che Terni ha una tradizione lunga 100 anni in questo settore e purtroppo abbiamo registrato un modello in regressione. L’Italia è vittima predestinata delle multinazionali che stanno portando all’estero queste risorse e lasciano all’Italia solo i costi. Abbiamo chiesto al governo di fare programmi pro-Italia e che si ritorni a ragionare su ricerca e innovazione. Non dobbiamo farci togliere anche l’Ast di Terni”.

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17.30 – Raffaele Nevi, capogruppo regionale Forza Italia: “La questione interessa tutto il paese e deve occuparsene il presidente del consiglio”.

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17.25 – Giampiero Giulietti, deputato Pd: “Questa non è una vertenza che leghiamo soltanto all’Umbria, ma si estende ben oltre. Occorre lavorare a ciò tutti insieme per proporre a Palazzo Chigi alla presidenza del consiglio. Speriamo di migliorare la situazione rendendola pubblica. Renzi deve mettere in agenda la vertenza Ast entro i primi giorni di agosto”.

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17.20 – Interviene ora David Sassoli, eruodeputato Pd: “Il problema del mercato europeo è che si sta dividendo tutto facendo finta che siamo tutti sulla stessa condizione, ma non è così. La situazione in Umbria e quella di Terni è una situazione di importanza maggiore”.

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17.10 – A parlare è ora Laura Agea, europarlamentare del M5S: “Credo sia importante guardare con un altro punto di vista il mercato che è ormai globalizzato; la competitività arriva anche da altri paesi. Sono coordinatrice della commissione lavoro in Europa, e credo che i primi cittadini ad essere tutelati devono essere i lavoratori. Alla Commissione Europea ho presentato le problematiche relative alla vicenda Ast di Terni”.

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17.00 – Prende la parola Sbarra della Cisl: “Oltre 150 mila persone sono interessate da questa vertenza in Umbria. Da 6 anni permane un declino sul fronte del lavoro e oggi si apre la madre di tutte le battaglie: se si cede su Terni è finita per l’Umbria. Il lavoro è poco ed è sottoposto a ricatto fortissimo; se saltano i capisaldi della contrattazione ei modelli di riferimento è la fine. Tutte le forze dell’Umbria devono muoversi, a partire dai prlamentari , perché la regione sta retrocedendo. In tempi brevissimi si deve avviare lo stato di emergenza”.

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18.45 – Il primo intervento è quello di Mario Bravi per Cgil Umbria: “La questione è di carattere nazionale e bisogna costruire un fronte di lotta il più ampio possibile. dobbiamo difendere la manifattura di Terni, siamo il secondo paese un Eruopa nel settore siderurgico e non possiamo accettare il piano industriale di Thyssen, che punta a un ridimensionamento inaccettabile del polo di Terni. Come Cgil siamo convinti che l’economia dell’Umbria è fortemente legata al terziario e respingiamo qualsiasi politica di deindustrializzazione. Oltre alla mobilitazione dei lavoratori, dobbiamo trovare una soluzione politica a livello nazionale, a partire dal governo Renzi, per evitare un 11 settembre dell’industria”.

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La quiete prima della tempesta, si diceva così: dopo l’annuncio di Thyssen della fermata collettiva di Ast, in questi minuti si sta svolgendo presso la sede della Cgil Terni un vertice tra rappresentanti sindacali e parlamentari umbri per trovare un linea comune sulla quale agire per risolvere la delicata questione legata al piano industriale che Thyssen ha presentato per Ast.
Nell’incontro due sono i punti fondamentali individuati: una richiesta di incontro a Palazzo Chigi per discutere solo di Ast, una richiesta alla Commissione Europea di far rispettare gli impegni presi a Thyssen.
“È per noi strategica e per l’Italia l’attività dell’Ast – si legge in una nota – presente nell’area industriale ternana, la quale oltre a costituire la fonte principale per l’economia del territorio (20% del Pil in Umbria) è, nel sistema siderurgico nazionale, il gruppo che conserva il primato nella produzione di acciai speciali che sono insostituibili per il sistema italiano (l’Italia da sola, nonostante la crisi, oggi consuma circa 900mila tonnellate di acciaio Inox)”.

a cura di Luca Biribanti e Federica Pucino

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