“Signore, illumina i nostri cuori per cercare di capire questo momento tragico. La parabola delle Beatitudini che abbiamo letto stride, le beatitudini stesse stridono (beati e felici coloro i quali, ci dice il Signore), con la sofferenza che viviamo in questo momento. Il buio ci attanaglia e cerchiamo la Tua Luce”. Mentre Ilaria Abbate e il figlioletto di appena due anni lottano per la vita nei loro letti d’ospedale, in attesa che una speranza per loro si faccia più concreta, oggi pomeriggio nella piccola chiesa di Villa Pitignano sono stati celebrati i funerali di Riccardo Bazzurri il padre ed ex compagno di 32 anni che domenica ha esploso tre colpi da sua Beretta calibro nove, ferendo Ilaria, il bambino e un’amica che era con loro e lasciando per sé l’ultimo colpo che lo ha ucciso. Il parroco che aveva espressamente chiesto ai giornalisti discrezione, ha pronunciato queste parole durante la sua omelia davanti ai moltissimi presenti, la maggior parte dei quali ancora increduli per quanto avvenuto, richiamando quanto detto dal cardinale Bassetti: “respiriamo veleni che distruggono le nostre vite, intossicano i valori della famiglia, della solidiarietà. Assistiamo allo sgretolarsi della famiglia e dei suoi valori”.
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I valori. “Eppure – ha continuato il parroco – è possibile vivere un’aria nuova, stare lontano dai veleni, dalle cose materiali alle quali ci attacchiamo, nella quali mettiamo il nostro cuore: il denaro, gli oggetti. In questa società fatta di immagini, di cose che crediamo inalienabili, ma che non tiene conto dei valori, della parola data, degli impegni presi. Viviamo in una società che ci insegna a mollare tutto alla prima difficoltà, ad eliminare tutto ciò che ci disturba senza il minimo spirito di sacrificio. La nostra fede ci fornisce strumenti validi per superare tutto questo. Nel Vangelo ritroviamo il senso della nostra vita. Riccardo ci invita a pregare per lui e ci può insegnare che non bisogna mai smettere di cercare i valori nella vita, di non abbandonarsi allo sconforto. Ci può insegnare ad indirizzare le nostre singole vite alla ricerca del bene, dei valori, dell’amore”.
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“Nessuno può giudicare quello che Riccardo ha compiuto un gesto insensato per un momento di debolezza. Noi che siamo qui possiamo consolare i suoi familiari e pensare a quelle persone che sono state beneficate dal gesto della donazione degli organi. Affidiamo quindi l’anima di Riccardo al Signore e preghiamo affinché protegga Ilaria e il suo bambino e che i familiari tutti trovino pace e speranza di una vita nuova”.
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Molti gli amici e i compaesani di Riccardo presenti alla funzione, molti i commenti su come il carrozziere di Villa Pitignano fosse un “ragazzo normale”, molto “affezionato al figlio”, e sul fatto che nessuno avrebbe mai immaginato un simile epilogo.