Si avvicina il giorno delle elezioni amministrarive di Terni, che mai come quest’anno presentano incertezza sull’esito finale. Tra qualche vecchio volto noto, moltissimi sono invece i nuovi aspiranti a una poltrona di Palazzo Spada. Molti sono anche i giovani che hanno deciso di mettersi in gioco per la propria città: tra questi, TO ha incontrato la giovane candidata a consigliere comunale con “Il giacinto”, Anna Alberti.
Avvocato di successo nonostante la giovane età, la professionista ha un interessante punto di vista sul futuro della città e un’idea di politica che, anche nei fatti, sembra piuttosto innovativa. Anna Alberti è alla sua prima esperienza in campo politico, ma certo capacità, professionalità e cultura del saper fare non le mancano.
Cosa spinge una giovane professionista di successo a misurarsi con il complesso mondo politico cittadino?
“Quello che mi ha spinto a candidarmi è un’esigenza personale di fare qualcosa per la mia città. La mia professione consiste nel cercare soluzioni per i problemi delle persone e visto che riesco bene mi sono detta “perchè non applicare a livello politico un’attività che già svolgo a livello sociale?”
Vedo la mia città inaridirsi e questo non può essere accettato senza almeno provare a cambiare, ognuno con gli strumenti che ha”.
Cosa pensa di tutte queste liste civiche?
“Le liste nascono per due esigenze. Una è reale: in una situazione di crisi le persone sentono il bisogno di unirsi per un obiettivo comune nel migliorare la propria condizione. Questo è assolutamente legittimo e comprensibile.
C’è poi chi prende la politica come una vetrina e pensa di poter ‘lavorare’ con questa attività. Credo invece che la politica abbia bisogno di persona che siano in grado di fare, al di là dell’appartenenza sociale o estrazione economica”.
Potrei dire la stessa cosa di lei che è una professionista: nel caso venissi eletta, potresti ‘lavorare’ con la politica
“Assolutamente no. Io ho la mia professione che mi dà già soddisfazione a livello economico e personale; non ho bisogno di gettoni di presenza o altri soldi che provengano dall’attività politica. Già prima di decidere di candidarmi mi ero informata per sapere se fosse possibile devolvere eventuali ricavi in beneficenza. Soltanto quando ho avuto la certezza di avere questa possibilità mi sono decisa. Ed è quello che farò: sono già in accordo con un’associazione di ricerca contro il tumore”.
A proposito di tumori, Terni è una città a forte rischio…
“Per la presenza dell’Ast, Terni, pur rimanendo una città di provincia, deve affacciarsi all’Europa. Soprattutto per l’allarme ambiente e malattie. La città deve trovare le risorse per sviluppare legate alla salvaguardia della salute dei cittadini. Bisogna comunque creare settori e stimoli alternativi e potenziare le realtà che possono creare un’alternativa parallela alla classica politica economica industriale. Terni non è più la città degli anni ’60 e ’70. È cambiato tessuto urbano e sociale, non basta il vecchio approccio per dare risposte alle nuove generazioni che sentono lontano il mondo istituzionale cittadino”.