Il libro è il contributo definitivo di quell'irripetibile esperimento che fu, nel 1962 a Spoleto, la mostra delle Sculture nella Città, rassegna ideata e organizzata da Giovanni Carandente in occasione del quinto «Festival dei Due Mondi». Il volume “Sculture nella città. Spoleto 1962”, che riproduce le straordinarie fotografie di Ugo Mulas integrandole con numerose istantanee realizzate da fotografi internazionali, contiene la ristampa dello scritto introduttivo di Carandente per il libro Una città piena di sculture del 1992, il volume della Electa ormai pressoché introvabile. A Roma è prevista la proiezione di un film documentario girato nel 1962 da Piero Schivazappa con la supervisone di Valerio Zurlini e il commento e la consulenza artistica di Giovanni Carandente. Il filmato, recuperato e digitalizzato, farà pare del materiale della mediateca “Carandente” a Palazzo Collicola. Alla presentazione del libro interverranno la dott.ssa Maria Vittoria Marini Clarelli, Soprintendente della Galleria nazionale d'arte moderna, il Prof. Giovanni Carandente, lo scultore Arnaldo Pomodoro, la Prof.ssa Lorenza Trucchi e in rappresentanza del Comune di Spoleto l'Assessore alla Cultura Giorgio Flamini e l'Assessore alla Formazione Patrizia Cristofori. Ugo Mulas, invitato da G. Carandente, venne a Spoleto e ritrasse gli artisti al lavoro. Seppe soprattutto cogliere quel singolare aspetto che le vie di Spoleto assunsero in quella felice stagione, la gente intenta alle occupazioni di sempre e sullo sfondo le immobili presenze delle sculture. Fu così che è nato uno dei complessi fotografici più importanti della storia dell'arte moderna. Furono allora presenti tra gli altri A. Pomodoro, H. Moore, A. Calder, D. Smith, H. Arp, P. Consagra, G. Manzù, M. Marini, N. Franchina, B. Pepper, Mirko e L. Viani. La più celebre di queste opere è senza dubbio il Teodelapio di Alexander Calder che ancora oggi si erge sulla piazza della Stazione. Di quell'evento straordinario rimangono a Spoleto la Colonna del Viaggiatore di Pomodoro, Stranger III di Chadwick, Spoleto 1962 di Franchina, il Dono di Icaro di Pepper, Colloquio Spoletino di Consagra e Le affinità patetiche di Leoncillo (le ultime due conservate alla Galleria civica d'arte Moderna di Palazzo Collicola). Come scrisse Gianni Toscano, sindaco di Spoleto nel 1962 “furono allora posti a confronto, per la prima volta nella storia, architetture antiche di secoli e sculture appena uscite dagli atelier degli artisti contemporanei o dalle officine”. “Nel '62 tutto era felice nella vita dell'arte. Carandente era riuscito a organizzare a Spoleto la più grande manifestazione di scultura internazionale della Città. Il massimo godimento mai avuto con tanti scultori nel traffico quotidiano. Il miracolo Carandente si era potuto verificare avendo suscitato l'interesse della cittadinanza, degli industriali e degli artisti (…). A Giovanni Carandente gli scultori del mondo saranno sempre grati e Spoleto resterà unica. Come mai un accordo così possibile e meraviglioso può restare irripetibile?” (P. Consagra, Vita mia, Milano, Feltrinelli, ed. 1980).
MERCOLEDI' A ROMA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “SCULTURE NELLA CITTA'. SPOLETO 1962”
Lun, 18/02/2008 - 18:14