di Stefania Filipponi (*)

Il Consiglio Comunale ha respinto, a maggioranza, di trattare con urgenza la mozione presentata da Impegno Civile ed avente ad oggetto il contenimento dei costi della politica.
La crisi economico finanziaria impone sacrifici a tutti i cittadini, che mostrano una crescente disaffezione nei confronti della politica e delle istituzioni; il bilancio comunale 2012, ormai prossimo, prevede aumenti generalizzati, ma i consiglieri di centro sinistra non hanno ritenuto la questione cogente.
Se è vero che la eliminazione del gettone di presenza per i componenti del consiglio è soprattutto un atto simbolico, in quanto l’ammontare minimo non incide a livello economico individuale e non è certamente compensativo dell’impegno profuso, è altrettanto inconfutabile che in politica i gesti simbolici contano sicuramente di più delle parole, soprattutto in periodo di emergenza.
Ben diversi sono i costi (soprattutto se rapportati ai consiglieri), che gravano sul bilancio comunale, per Sindaco e Assessori.
L’esecutivo percepisce il massimo consentito dalla legge e le riduzioni nel frattempo intervenute non sono frutto di scelte politiche virtuose ma di imposizione normative, al pari della diminuzione del numero i componenti i consigli di amministrazione delle partecipate e della “eliminazione” delle consulenze esterne. La riduzione di tali emolumenti avrebbe, a caduta, la diminuzione dei compensi di coloro che, a qualsiasi titolo, ricoprono cariche di nomina politica. Senza voler ricordare lo “spirito di servizio” di sturziana memoria, è quanto meno esecrabile utilizzare cariche pubbliche per ottenere incarichi professionali e, d’altra parte, gli incarichi politici non possono diventare l’unica occupazione retribuita perché poi il mantenimento della poltrona diventa una questione di sopravvivenza.
Nonostante le accuse di “demagogia e populismo” dei detrattori per convenienza, Impegno Civile continuerà nella sua battaglia.

(*) Capogruppo Impegno Civile