Tagliata fuori dell'alta velocità, l'Umbria non potrà offrire collegamenti veloci con il nord e il sud del Paese e senza ulteriori fondi nazionali non potrà adeguare il servizio di trasporto su rotaia. Parte da queste considerazioni l'interrogazione che Ada Urbani (FI) ha rivolto all'Esecutivo regionale per sapere cosa è previsto nella legge finanziaria per i trasporti regionali (ferroviari, stradali ed aereoportuali); quali sono le prospettive per la viabilità ferroviaria regionale e a lunga percorrenza, e quali possibilità di collegamento ci sono con l'alta velocità verso il nord e il sud del Paese; se i servizi essenziali di alto tenore sociale riservati a pendolari e studenti forniti sia da Trenitalia che da Ferrovia centrale umbra (Fcu) non subiranno ulteriori soppressioni. Il consigliere regionale chiede inoltre chiarimenti sulla progettazione del 'Nodo di Perugia' e sulle disponibilità finanziarie per la sua realizzazione; sui lavori della superstrada Perugia-Ancona; sugli impegni dell'Esecutivo nazionale per il completamento dell'aeroporto di S. Egidio.”Per raggiungere velocemente il nord come il sud del Paese dall'Umbria – afferma Urbani – sono necessarie corse ferroviarie cadenzate per lo meno ogni due ore verso Firenze e Roma. Tale servizio verrà espletato da treni regionali di Trenitalia, sembra, fino al 2009, dopo di che i collegamenti dipenderanno dalla concertazione con la Fs spa la quale dovrebbe mettere a disposizione dell'Umbria un servizio direttamente proporzionato all'investimento che la Regione intenderà fare nel settore. La Regione Umbria – si legge nel documento – malgrado il moltiplicarsi dei costi di esercizio, riceve da dieci anni sempre il medesimo trasferimento dallo Stato per il trasporto ferroviario, pari a 37 milioni di euro, da ripartire tra Trenitalia ed Fcu: una somma oggi assolutamente insufficiente a soddisfare la necessità di mobilità ferroviaria interna e di collegamento. Per questo motivo i treni regionali sono già da ora oggetto di tagli progressivi di corse da e verso Roma, Perugia, Foligno, Spoleto così come quelli a lunga percorrenza. Inoltre la Fcu, malgrado l'elettrificazione della rete, l'acquisizione del nuovo materiale rotabile, gli interventi per l'eliminazione dei passaggi a livello e tutti gli investimenti fatti dalla Regione, non riesce ad eliminare i disservizi che sono diventati ancora più critici da quando l'Ente ferroviario è diventato regionale, a dispetto delle ingenti risorse in esso investite e i numerosi debiti accumulati e ripianati dalla Regione”.”Il perdurare di tale situazione – continua Ada Urbani – ha ingenerato nei cittadini utenti e nella pubblica opinione la consapevolezza di essere di fronte ad un immenso carrozzone, utile soprattutto al mantenimento dello staff di dirigenza, che detiene il record dei management meglio pagati della Regione. Senza un servizio di infrastrutture ferroviarie valide, senza strade di collegamento, senza il superamento del nodo di Perugia e del completamento della realizzazione della Perugia-Ancona, anche il potenziamento dell'aeroporto regionale di Sant'Egidio, per il quale è stato annunciato l'impegno di un considerevole investimento da parte dello Stato in occasione delle celebrazioni del centocinquantenario dell'Unità d'Italia, potrebbe diventare inutile”
VIABILITA' IN UMBRIA: LA REGIONE AL PALO
Mar, 06/11/2007 - 20:49