Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, critica la decisione della Giunta di Palazzo Donini di incrementare il costo di biglietti e abbonamenti della Ferrovia centrale umbra. Per Dottorini “le problematiche relative al biglietto unico di Perugia disincentivano l'utilizzo del trasporto pubblico per chi viene da fuori città. È necessario trovare una soluzione seria e condivisa coinvolgendo le associazioni dei pendolari”.
“In un momento di grave crisi economica, con le famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e un sistema di trasporto regionale su ferro che non migliora il suo servizio, ci sembra davvero inopportuno l'aumento delle tariffe applicato dalla Giunta regionale su richiesta di Umbria Mobilità”. Con queste parole Dottorini commenta la delibera 714 del 18 giugno scorso con cui è stato deciso l'incremento del costo dei biglietti e degli abbonamenti di Fcu.
“Quasi giornalmente – continua Dottorini – riceviamo segnalazioni da parte di cittadini pendolari che usano i treni Fcu e che ci confermano disagi crescenti, disservizi e carenze nel servizio di trasporto. A questo si aggiunge ora l'aumento del costo di biglietti e abbonamenti. Per fare un esempio, percorrere mensilmente la fascia di 60 chilometri costava ai cittadini 52 euro, dal primo luglio di quest'anno è stata portata a 61 euro e dal 1 luglio 2013 costerà 70 euro. Un aumento del 35 per cento. Oltre agli aumenti deliberati dalla Giunta – continua il capogruppo regionale Idv – i cittadini titolari di abbonamenti o comunque che acquistano biglietti di corsa semplice non residenti nel comune di Perugia si trovano impossibilitati a sfruttare il biglietto unico, ovvero l'opportunità di accedere a tutti i servizi gestiti da Umbria Mobilità. Una volta arrivati infatti alla stazione di Perugia, devono acquistare di nuovo il biglietto se vogliono prendere l'autobus o il minimetrò, benché abbiamo già pagato la corsa fino al capoluogo”.
“Comprendiamo – aggiunge Dottorini – le difficoltà economiche che la Giunta deve affrontare, legate per lo più alla riduzione degli stanziamenti sul trasporto pubblico locale voluti dal governo Monti (Pd, Pdl, Udc), ma sappiamo anche che l'aumento di abbonamenti e biglietti avrà un effetto placebo nei conti dell'azienda e allo stesso tempo potrebbe incoraggiare l'utenza ad abbandonare il servizio pubblico, rendendo ancora più forti i motivi di crisi e le ragioni di chi vorrebbe smantellare questo servizio.
Chiediamo pertanto – conclude – che si trovi una soluzione seria e condivisa coinvolgendo le associazioni dei pendolari, magari bloccando l'aumento previsto nel 2013 e agevolando l'utilizzo del biglietto unico di Perugia anche per chi viene da fuori città”.