In programma stasera al Serendipity di Foligno, l’atteso concerto di Nada rimandato a febbraio per le forti e insolite nevicate che hanno bloccato l’intera regione. Prima dell’esibizione, abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata telefonica con l’artista che ha gentilmente risposto a qualche domanda sul Lunatico Cosmico Tour.
Cosa c’è di cosmico e lunatico in questo tour?
La frase è in apparenza sconnessa e senza significato, ma rappresenta il mio mondo ricco di ispirazioni ma disordinato e caotico. È un po’ come se aprissi la grande valigia di riflessioni interiori che mi accompagna e ciò che meglio descriverebbe il suo interno sono appunto questi termini.
La tua collaborazione con i componenti del Criminal Jokers e dei Malfunk denota un grande interesse per le nuove generazioni. C’è qualcosa da salvare?
Lavoro in un’agenzia che segue gruppi emergenti che suonano una musica diversa, quella definita “alternativa”. Questi musicisti trovano in me una persona di ampie vedute con interessi in comune e quando questi interessi coincidono proviamo a collaborare come in questo caso. Trovata la sinergia, in tour so di poter contare sulle grandi capacità di questi ragazzi.
Come vedi il mercato della musica oggi rispetto a quando hai iniziato?
Innanzitutto la parola “mercato” mi spaventa. Non è facile schierarsi pro o contro: le cose cambiano sia in meglio che in peggio. Nel campo artistico non esiste una sola strada percorribile e ognuno ha il suo modo di viverlo. Da parte mia ho sempre fatto questo mestiere come più mi piace.
Come contribuiscono i nuovi media?
È innegabile che i tempi siano cambiati, la televisione ventiquattr’ore al giorno contribuisce a diffondere certi personaggi e generi musicali. Tuttavia, esistono altre strade percorribili: io scelgo queste. Credo nella genuinità dei concerti, strada con una più lenta diffusione, ma che evidenzia le vere capacità e crea un legame più duraturo nel tempo con il pubblico.
Come evolve la figura di un artista?
È un processo naturale, io mi ci sono trovata dentro e ho seguito il mio cammino evolvendomi contemporaneamente sia come persona che come artista. Vivendo la vita in modo naturale con una grande dose di curiosità, ho scoperto e approfondito molti aspetti, grazie ai quali sono cambiata, mi sono evoluta.
Qual è il tuo rapporto con l’Umbria?
Questa regione è meravigliosa: ricca di luoghi mistici. Adoro il silenzio dei conventi, meta ideale per ricrearmi e ogni volta che sono in zona mi riprometto di visitarne qualcuno, anche se con i tempi stretti non è sempre possibile. Ho anche molti amici in zona, su tutti Jacopo Fo che mi piace andare a trovare nella sua Libera Università di Alcatraz.
Fabio Muzzi