“Sotto l'aspetto architettonico, sono portato a darle ragione, questi varchi non sono bellissimi”. Ad un mese dall'attivazione dei contestati varchi elettronici della Ztl nella zona universitaria di via Appia – Sant'Elisabetta – via Pascoli, la vicenda è approdata ieri nel quetion time del consiglio comunale di Perugia.
A riconoscere le ragioni dei consiglieri di opposizione Castori e Romizi, firmatari dell'interrogazione, l'assessore alla Mobilità del comune Roberto Ciccone: “Prima che fossero costruiti i varchi -ha detto- in quel punto c'era un grande gazebo di una pizzeria e c'era una situazione caotica di parcheggio. A differenza di ciò, oggi abbiamo due varchi che non sono bellissimi”.
Con la loro interrogazione, Castori e Romizi hanno voluto portare in consiglio comunale la posizione di tantissimi cittadini residenti della zona, che nelle scorse settimane hanno portato a termine una raccolta firme contro i nuovi varchi. Secondo i residenti -ma l'opinione sembra piuttosto diffusa- i varchi di via Appia, due grossi pali al centro della strada, deturpano una delle vedute più suggestive di Perugia, sull'acquedotto e le scalette che portano in centro.
“Basta guardare per vedere che hanno fatto un lavoro orrendo”, ha detto a Tuttoggi.info un commerciante che ha la sua attività proprio di fronte ai varchi, che effettivamente coprono parte della vista per chi proviene da Piazza Grimana scendendo per via Pascoli. Secondo il negoziante, “i varchi sono anche mal segnalati, essendo posizionati dietro una curva, così sono in tantissimi quelli che vi sono passati in quest'ultimo mese e hanno preso multe da novanta euro”.
Colpa della sovrintendenza – Secondo l'intervento di Ciccone di ieri, la scelta di questo tipo di varchi sarebbe però completa responsabilità della sovrintendenza. “I nostri uffici hanno proposto tre diverse soluzioni per quel varco”, ha detto l'assessore. “Quella è stata una scelta obbligata dalla sovrintendenza, che non ci convince”.
Secondo Ciccone “quei varchi avrebbero dovuto essere addossati alle mura”, con dei sistemi di isolamento dei rumori per non disturbare gli edifici.
Francesco de Augustinis