La soddisfazione della associazione è quella di aver dato modo di far fruire il giro dei condotti sonorizzandolo con parole e musiche a tema: dai testi di turisti illustri come Michelangelo alle note dei viaggiatori sei-settecenteschi, fino ai poeti romantici. Il tutto accompagnato da musiche adatte all’occasione: dai brani dello spoletino Girolamo Fantini, musicista barocco tra i massimi, fondatore della tecnica trombettistica moderna, ai canti del cucù che rimbalzavano dal monte di fronte cantati dal coro, fino alle laude francescane nel Monastero di Santa Maria Inter Angelos e i brani devozioni che si cantavano alla fine dei pellegrinaggi, perché di un “pellegrinaggio” artistico si è trattato.
Si sono alternati lungo il percorso tra violini, trombe, cori, letture e recitazione oltre trenta artisti, che hanno sposato immediatamente il progetto e l’idea di questo insolito spettacolo. I violini di Enrico e Alessandro Sabatini uniti alle prime letture curate dalla associazione Fare Cultura hanno dato il benvenuto a tutti i partecipanti invitandoli a seguire il percorso dettato dalle note provenienti dagli strumenti musicali e dalla natura incontaminata del bosco sacro.
Incantevole e affascinante è stato il momento che si è potuto vivere grazie alla eclettica compositrice e violinista Elena Ambrosi, che con il suo violino ha accompagnato le fiabe di La Fontane da lei stessa recitate segnando le tappe del cammino che conducevano alla meta. Il pubblico era come rapito dalle note della tromba di Vladimiro Cupido, che lo accompagnava verso il meraviglioso scenario del Monastero delle Palazze, ora Country House grazie al recupero architettonico eseguito dai proprietari Giuseppe e Margherita Coccetta, dove, ad accogliere il pubblico in un panorama mozzafiato c’era la Corale e Musici della gaita San Giorgio di Bevagna, diretto da Elga Ciancaleoni immerso nella scenografia naturale della Rocca Albornoziana.
“Grandissima la partecipazione di pubblico – ha dichiarato il direttore artistico Francesco Corrias – e soprattutto calorosa. Emozionante osservarne la tipologia, dai bambini agli anziani, ognuno ha trovato il suo percorso. Tutti sono rimasti coinvolti, segno che la formula evidentemente funziona. Abbiamo voluto fare cultura coinvolgendo ed emozionando, cosa che ci è stata riconosciuta. Un pubblico eterogeneo: i genitori erano contenti di aver offerto ai figli la possibilità di assistere a dei concerti vivendoli liberamente, senza costrizioni e quindi in maniera coinvolgente. Abbiamo messo in rete tanti musicisti, poeti e artisti, dal cui incontro e confronto potranno nascere altre iniziative. Per noi questo vuol dire produrre cultura e promuovere occasioni di crescita reciproca. È lo spirito del Festival e del suo creatore Gian Carlo Menotti che abbiamo voluto riproporre, ora che sembra così lontano. Vera attività politica, cioè di costruzione di una identità della polis la stiamo facendo con l'Anno Menottiano. Il pubblico ce lo riconosce ogni volta di più.”
Queste le parole del Presidente Giampaolo Emili: “ L’idea di Condotti in musica mi è venuta passeggiando lungo il giro dei condotti, uno dei luoghi più suggestivi della nostra città, e pensavo ad un modo per poterne usufruire in modo diverso, così mi sono ispirato ai teatri Greci che venivano costruiti servendosi della scenografia dei paesaggi che la natura aveva da offrire. La direzione artistica del M° Corrias ha sapientemente trasformato questa idea in uno spettacolo unico e sorprendente. Forse, anche per noi stessi”.
Ma l’associazione Anno Menottiano è già al lavoro per il prossimo appuntamento che aprirà gli eventi invernali con il balletto di Spoleto previsto il 8 ottobre al chiostro di S.Nicolò.
Le emozioni di “Condotti in Musica” chiudono gli eventi estivi dell'Anno Menottiano
Lun, 26/09/2011 - 13:35