(Car. Van)- E' tempo di crisi. E nella crisi, piuttosto nera si direbbe, può davvero capitare di tutto. Ha problemi il Governo della Repubblica, figurarsi se non ne hanno le piccole amministrazioni. Qualcuna però sembra essere più virtuosa di altre e nelle pieghe del bilancio trova qualche spicciolino giusto giusto per compiere quelle che sembrebrebbero altrimenti “missioni impossibili”.
Ed è proprio nell'area vasta che si coltiva la giusta misura, quella sana abitudine di mettere un soldino sopra ad un altro per i tempi bui. Montefalco, non solo terra di Sagrantino e pregiato olio, ma dispensatrice di aiuto quando se ne ha bisogno.
Una delle azioni recenti dell'Amministrazione, per l'appunto, è stata quella di disporre un fondo per l'adozione…dei cani abbandonati.
E si, pensioni minime da fame, asili che chiudono, scuole in gravissime difficoltà, famiglie che rischiano la stabilità sociale e a volte anche fisica (intesa come della salute), ma in Area Vasta una piega di bilancio per adottare un cagnolino la si trova comunque.
Il nobile gesto, qualche considerazione la merita di sicuro, a rischio come sempre di essere fagocitati dalle reprimende degli amanti degli animaletti a 4 zampe.
C'è un ordine di priorità in un Assessorato ai servizi sociali di un Comune, per cui si decida cosa viene prima e cosa dopo? Ci siamo fatti e rifatti mille volte questa domanda e con noi, speriamo anche qualche nostro lettore. L'esito è disperante, se oggi, in questo tempo e luogo, non si è più in grado di discernere tra uomini e cani. Eppoi perchè non i gatti ? Solo perchè da sempre riconosciuti come opportunisti ed estremamente autonomi, i “gattuzzi” non sono dunque meritevoli di una posta di bilancio a loro dedicata? E che deve fare un bambino, un pensionato, una famiglia magari con genitore disoccupato per farsi “adottare” ?
La cifra del resto è considerevole e con 4 conti si può anche arrivare ad ipotizzare quale sia il fondo totale a disposizione per il gesto “animalesco”. La perla della disposizione amministrativa però è quella relativa alla differenza tra cani sotto i sei anni di vita e quelli invece sopra. Ai primi vanno in dote 300 euro per 3 anni, ai secondi 350, sempre per 3 anni.
Ci sarà qualche buontempone che si presenta ad adottare un cane per incassare e poi, allo scadere dei tre anni di aiutino, magari l'animaletto si ritrova come “Don Falcuccio”, e perchè no, in mezzo ad una strada?
Sappiamo già che in risposta a questa nostra ci saranno battaglioni di solerti Speech Writers che si affretteranno a cantare “l'assecolo”.
“Ma come, in fondo mica domandiamo cosa ci faranno con i 300 euro. L'affare è buono, ti prendi un cane del canile, intaschi i soldoni per 3 anni, noi risparmiamo sulla custodia, anzi la azzeriamo quasi e siamo tutti contenti…”.
Ecco, appunto tutti contenti ma in nome di cosa, di una sorta di compromesso al contrario tipo “dare moneta vedere cammello “?
Oppure perchè in questo modo si evitano fastidiose graduatorie per chi ha diritto realmente ad aiuti, come nel caso del buono libri o del buono gas o di quello per il fitto?.
Aiutino a pioggia? Chi prima arriva bene alloggia?
Ma si, adottiamo un cagnolino purchè in tutta Montefalco non ci sia un bambino, un anziano o una famiglia a cui i 300 Euro avrebbero fatto comodo per qualche altra necessità, chiamata con il suo proprio nome.
Ecco il comunicato dell'Amministrazione di Montefalco:
-L'assessorato ai servizi sociali del Comune di Montefalco ha predisposto un fondo per i residenti che decidano di adottare un cane. “Si tratta di un'iniziativa introdotta per la prima volta da questa giunta comunale – spiega l'assessore Pierluigi Curi – volta a dare un sostegno economico diretto a chi decida di prendersi cura di un animale”. Per ogni cane adottato, di età inferiore ai sei anni, sarà infatti elargito un contributo annuo di 300 euro per tre anni, che salirà invece a 350 euro annui per animali di età superiore ai sei anni, sempre per lo stesso lasso di tempo. “L'iniziativa ha riscosso da subito un grande successo – continua l'assessore – tanto che stiamo valutando anche l'ipotesi di modificare il regolamento in modo da estendere tale facoltà a tutti i cittadini residenti nel territorio dell'Unione dei Comuni. In questo modo contiamo di venire incontro alle esigenze del canile, degli animali che possono finalmente trovare una casa e di tutti coloro che hanno la possibilità di accogliere un animale, aiutandoli concretamente soprattutto in questo periodo di crisi”.
