(Luca Biribanti) – Forse neanche Leo Venturi si aspettava una risposta così calorosa dei cittadini ternani all'invito a partecipare all'assemblea pubblica contro la tassa Tevere-Nera, che si è svolta ieri nella sala consiliare di Palazzo Spada. Circa 200 persone hanno affollato la sala che non è riuscita a contenere tutti i partecipanti, tutti aggueritissimi e decisi a sostenere la causa del consigliere di Terni Oltre. Leo Venturi va subito all'attacco delle istituzioni senza mezze parole accusando sindaco e governatrice della regione di aver abbandonato i cittadini ternani: “Siamo di fronte a un'ingiustizia e il silenzio delle forze politiche è avvilente. Oggi in sala è presente solo Enrico Melasecche (Udc), gli altri non hanno il coraggio di parlare e di prendere posizione. È insostenibile e insopportabile che non vogliano pronunciarsi su questo tema. Ecco perchè abbiamo deciso di organizzare questa assemblea pubblica”. “I politici hanno paura – affonda Venturi – perchè dietro il Consorzio di bonifica del Tevere-Nera ci sono interessi di assunzioni, appalti e giochi politici. La nostra è una battaglia per difendere i diritti e la dignità di una città”. La sala si scalda e i partecipanti approvano le parole di Venturi sottolineando con coloriti commenti i passaggi riguardanti gli amministratori. “Abbiamo vinto anche la battaglia legale dei ricorsi, la Commissione Tributaria sta sfornando sentenze tutte a favore dei ricorrenti, poichè i tecnici commissionati per verificare gli effettivi benefici portati dal Consorzio hanno tutti dato esito negativo. Ma neanche questo è servito, visto che tutti gli anni continuano ad arrivare i bollettini della tassa e mi chiedo se sia possibile sostenere ogni anno centinaia e centinaia di ricorsi. Una volta riscontrato il principio dell'illegittimità della tassa non capisco perchè si continui a richiedere ulteriori soldi per adempire a funzioni che sono già svolte dagli enti preposti e già pagati dai cittadini. Soltanto Terni è esposta a questo vergognoso trattamento e la Marini sta creando cittadini di “serie A” e cittadini di “serie B”. Provate ad andare a chiedere ai perugini che abitano a Corso Vannucci di pagare la tassa sul Tevere e vedrete quello che succederebbe!”. Ottenuto il consenso generale dell'assemblea Leo Venturi lancia la sfida alla Regione: “Se necessario occuperemo la sede del consiglio regionale, pacificamente ovviamente, seguendo l'esempio degli operai che sono saliti sulle gru e sui tetti per manifestare il loro dissenso e poi voglio lanciare un'iniziativa provocatoria. Voglio istituire un premio per il cittadino che riceverà la tassa da pagare più bassa, qui ce n'è uno presente che ha un bollettino di 0,02 centesimi da pagare. Invitiamo “Striscia la Notizia” e tutte le trasmissioni che tutelano i diritti dei consumatori per fare da giuria, è ora che i politici ci ascoltino”. A questo punto interviene Enrico Melasecche che cavalcando il clima rovente dell'assemblea aggiunge: “Dobbiamo mettere i politici davanti alla realtà dei fatti, voi tutti dovete venire tra due lunedì al consiglio comunale e interromperlo. Il sindaco non potrà fare a meno di ascoltarvi e la Marini comincerà a tremare. Per la prima volta a Terni, i politici saranno costretti ad ascoltare i cittadini”. Il dibattito si accende e per nulla imbarazzati nel parlare al microfono tutti vogliono esprimere il loro dissenso nei confronti dell'ingiusta tassa, dall'anziano che racconta l'aneddoto sull'incompetenza dei tecnici del Consorzio al professionista che lamenta una situazione insostenibile. Tante anche le donne, madri di famiglia, che gridano a gran voce la necessità di fare qualcosa. Vedremo ora quali saranno le contromosse del sindaco Di Girolamo e se davvero ci sarà l'irruzione dei fedelissimi di Venturi al prossimo consiglio.