Qual è il livello di microinquinanti, dunque diossine, PCB, metalli, IPA, attualmente presenti sul territorio umbro? A tale quesito ha cercato di dare risposta Arpa Umbria attraverso un approfondito studio che si è avvalso del nuovo sistema di monitoraggio della qualità dell’aria previsto dal D.Lgs 155/2010 (25 stazioni di cui 14 urbane, 9 industriali, 2 rurali), nell’anno 2013-2014.
I risultati del monitoraggio sono stati resi noti questa mattina nell’ambito di una conferenza stampa presso la Provincia di Terni, a cui hanno preso parte il Direttore Tecnico di Arpa Umbria Giancarlo Marchetti e Adriano Rossi, Direttore Tecnico del dipartimento ternano di Arpa.
Gli studi hanno permesso di evidenziare, ancora una volta le criticità della città di Terni sul fronte dei metalli pesanti. La Conca Ternana, infatti, condivide con Foligno la maglia nera per i livelli di benzo(a)pirene. Le concentrazioni medie annue misurate presso le stazioni di Le Grazie e Borgo Rivo, sono superiori al valore obiettivo. “Nel 2014 Foligno e Terni hanno avuto un numero di giorni superiore per il valore delle polveri sottili consentito dalla norma vigente” ha spiegato Marchetti, secondo il quale proprio le misure di benzo(a)pirene e la loro correlazione con altri inquinanti derivati dalla combustione del legno, come il levoglucosano, porterebbero ad ipotizzare una “diretta influenza tra il riscaldamento residenziale e le problematiche di inquinamento da IPA (idrocarburi policiclici aromatici)”.
L’origine principale degli IPA, dunque, sarebbe da individuare nel traffico e nella combustione delle biomasse. Un’ipotesi questa, che trova ulteriore conferma nei dati relativi all’andamento stagionale, che evidenzia livelli più alti proprio nel periodo invernale.
“Mezza giornata di caminetto acceso equivale a 4500 km di auto a diesel e 10.000 di auto a benzina per polveri sottili” ha rincarato la dose Marchetti.
Più incoraggianti i dati su diossina e PCB, le misurazioni (che non erano previste nella normativa) fotografano una situazione omogenea e non allarmante su tutta la regione.
Stesso discorso non può farsi invece per il nichel, i cui valori sono inferiori al valore obiettivo e alla soglia di valutazione inferiore (SVI) in tutte le stazioni di monitoraggio fatta eccezione per quella ternana di Carrara, la cui media annuale è risultata superiore alla SVS, ma inferiore al valore obiettivo.
Il trend per il 2014 è comunque in peggioramento e Marchetti non ha negato una correlazione con le Acciaierie di Terni, affermando che “nei giorni dello sciopero degli operai Ast, c’è stato un marcato abbassamento dei livelli di cromo e nichel”.
Marchetti, in chiusura, si è detto soddisfatto dello studio portato a termine: “i risultati di questa intensa attività analitica hanno portato ad un quadro conoscitivo più completo sulla qualità dell’aria della nostra regione e a un sistema di monitoraggio più efficiente e più funzionale rispetto al quadro delle pressioni ambientali oggi presenti”.
