È finito con un inseguimento sulla E45 un tentativo di furto avvenuto nella notte del primo maggio in una ditta di Trevi. Dopo la segnalazione del tentato furto al 112, sul posto infatti sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Foligno ed in particolare della stazione di Scanzano. Dopo rapide indagini, è stato individuato un furgone sospetto che viaggiava in direzione Perugia.
I militari dell’Arma, dopo aver brevemente seguito il mezzo, lo hanno fermato dopo l’uscita per Balanzano, lungo la superstrada E45, bloccando uno dei tre uomini presenti al suo interno, il conducente, mentre gli altri due si sono dati alla fuga a piedi, raggiungendo le boscaglie limitrofe, dove si sono dileguati tra arbusti e rovi, con il favore del buio.
Il soggetto fermato è un 56enne di origine bosniaca, pluripregiudicato, che, da controlli, è risultato essere destinatario di un Ordine di esecuzione della Procura della Repubblica di Perugia, dovendo espiare la pena residua della reclusione in carcere di quasi 6 mesi, conseguente all’Ordinanza del Tribunale di Sorveglianza del capoluogo che ha revocato l’espiazione della pena detentiva presso il domicilio in Corciano a cui era sottoposto.
I Carabinieri hanno accertato che il veicolo, squestrato, era stato rubato alcuni giorni prima a Piegaro e che la targa apposta sullo stesso era riconducibile ad altro automezzo, non oggetto di furto. I militari, a seguito di perquisizione veicolare e personale, hanno rinvenuto e sequestrato strumenti per forzare serrature e denaro contante, pari ad oltre 1.100 euro, ritenuto costituire provento di attività delittuosa, quali rilevanti elementi probatori per cui il soggetto è stato anche deferito alla Procura della Repubblica di Perugia per i reati di ricettazione, riciclaggio e possesso ingiustificato degli attrezzi da scasso trovati.
Le conseguenti investigazioni avviate dai Carabinieri sono volte ad individuare i presunti autori e la dinamica riferiti all’episodio delittuoso avvenuto in Trevi, oltre che identificare i correi del 56enne resisi irreperibili. L’interessato, terminate le formalità di rito, in forza del provvedimento restrittivo a suo carico, è stato associato alla Casa Circondariale di Perugia – Capanne.