Un misterioso oggetto sospeso tra i rami di un albero, in zona Vingone (Città di Castello) ha suscitato la curiosità e l’apprensione di molti automobilisti transitati lungo la statale 221 nel primo pomeriggio di mercoledì 23 aprile.
Molti curiosi si sono infatti radunati intorno ad un gigantesco albero (proprio al bivio per un agriturismo), sul quale una sorta di parallelepipedo nero dotato di paracadute è rimasto impigliato, emettendo peraltro un insistente segnale acustico, simile ad un “beep” intermittente.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con il supporto dell’elicottero di Arezzo, che stava sorvolando l’area. Dopo aver messo in sicurezza la zona, i soccorritori avrebbero aspettato un soggetto terzo per recuperare il delicato dispositivo con tutte le cautele del caso.
Secondo quanto emerso nelle ore successive, si tratterebbe di un radiosondaggio meteorologico: un tipo di pallone aerostatico-sonda, noto come radiosonda, utilizzato da enti meteo e istituti scientifici per misurare variabili atmosferiche fondamentali come temperatura, umidità, pressione e velocità del vento a diverse quote dell’atmosfera.
La radiosonda è solitamente lanciata da terra, appesa ad un pallone gonfiato con elio o idrogeno, e può raggiungere altitudini superiori ai 30 km. Quando il pallone esplode a causa della rarefazione dell’aria, il dispositivo scende lentamente grazie ad un piccolo paracadute, che in questo caso ha finito per impigliarsi fra i rami dell’albero.
Il dispositivo recuperato – spiegano fonti tecniche – è probabilmente collegato ad una rete di raccolta dati meteo in tempo reale, utilizzata per migliorare previsioni del tempo e studio del clima. Solitamente questi oggetti sono innocui, dotati di etichetta di riconoscimento e numero da contattare in caso di ritrovamento.
Un evento del genere sarebbe pure più frequente del previsto dato che esiste un sito specializzato dove poter seguire in tempo reale la traiettoria delle sonde. A quanto sembra, dunque, niente satelliti spia, droni o ipotesi di complotto, anche se in molti – visti i tempi che corrono – ci hanno subito pensato seriamente…