Posterna, progettista chiede di adeguare il 'Paru' | Scintille sul parcheggio - Tuttoggi.info

Posterna, progettista chiede di adeguare il ‘Paru’ | Scintille sul parcheggio

Sara Fratepietro

Posterna, progettista chiede di adeguare il ‘Paru’ | Scintille sul parcheggio

Sul tavolo degli uffici tecnici la lettera dell'architetto Macchia per chiedere al Comune di intervenire. E sull'esproprio maggioranza in fibrillazione
Mar, 19/04/2016 - 10:18

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Da un mese sui tavoli degli uffici comunali giace una richiesta relativa al doppio palazzo della Posterna. Non una sanatoria, ma una richiesta di “certificare la conformità del progetto alle norme attuali”. Nessuno, però, al momento ha risposto al progettista privato che l’ha presentata, l’architetto Giuliano Macchia. A portare alla luce la questione, durante l’ultimo consiglio comunale, è stato il consigliere comunale del Pd Massimiliano Capitani. Che non è entrato però nel dettaglio della richiesta avanzata da Macchia, che del “mostro delle mura” è stato il progettista (e che per questo è stato condannato in via definitiva, ad una pena comunque sospesa, per abuso edilizio insieme ad altre 5 persone).

Nessuna richiesta di sanatoria – Secondo le frammentare informazioni raccolte, la proprietà del doppio palazzo della Posterna non avrebbe presentato, e forse non sarebbe disposta a presentare, alcuna richiesta di sanatoria. Probabilmente perché certa di un immediato rigetto. La mossa è stata quindi quella di “scaricare” la palla al Comune attraverso una richiesta – quella presentata dall’architetto Macchia – di adeguare il “Paru”, il piano attuativo di ristrutturazione urbanistica alla base del progetto che riguarda tutto il comparto della Posterna, quello in cui sorgono sia l’edificio privato che il parcheggio multipiano a servizio della mobilità alternativa. Il “Paru” in questione – approvato alla fine degli anni ’90 dal consiglio comunale e che prevedeva la concessione del terreno privato al Comune da parte della Findem per il parcheggio in cambio di una volumetria ulteriore per la realizzazione dell’edificio privato – non è stato mai formalmente messo in discussione, va specificato, dalla magistratura. Nel mirino dell’inchiesta giudiziaria, conclusasi con la sentenza definitiva di condanna per abuso edilizio di tecnici pubblici e privati e dei proprietari dell’area e dello stabile, c’era infatti il permesso a costruire rilasciato dal Comune alla Findem (e poi passato alla società Madonna delle Grazie) per il “mostro delle mura”. E quello solo è stato annullato. Una anomalia, visto che a prevedere la cessione di cubatura era stato proprio il piano attuativo, ma questo è. Un adeguamento del “Paru”, questa sarebbe la tesi del progettista privato, consentirebbe di “certificare” la legittimità della costruzione alle norme vigenti. Una tesi che però non vedrebbe d’accordo alcuni avvocati, secondo i quali tale ipotesi non sarebbe praticabile.

Legami con il parcheggio? – E’ proprio sul legame con questa vicenda che il consigliere di minoranza Capitani ha fatto leva durante l’ultima seduta di consiglio comunale per contestare l’approvazione dell’acquisizione sanante dell’area, di proprietà della Findem, su cui sorge una parte del parcheggio multipiano della Posterna. La pratica, al vaglio del massimo consesso cittadino, e che vi tornerà durante la prossima seduta vista la mancanza del numero legale, riguarda un’area di circa 2.400 mq e che dovrebbe costare alle casse comunali un esborso di circa 90mila euro. Un valore quantificato inizialmente in 134mila euro dall’Agenzia delle entrate e poi decurtato in base ad alcune valutazioni sulla base della sentenza del Consiglio di Stato che appunto aveva dichiarato illegittima l’occupazione dell’area della Findem da parte del Comune, con l’obbligo a provvedere all’esproprio tardivo. “Non è vero che questa pratica è scevra dal coinvolgimento su quelle che riguardano la Posterna” ha commentato Capitani, che ha sentenziato come sicuramente la delibera di consiglio comunale in discussione sarebbe impugnata dalla Findem per il valore troppo basso, dando vita ad un nuovo contenzioso. “La distanza tra i 90mila euro previsti e la richiesta della Findem – ha sottolineato l’esponente di opposizione – è di 1 a 10”.

Ipotesi ricorso solo su atti successivi – A spiegare che l’atto del consiglio comunale in realtà è soltanto preliminare è stato prima il segretario generale Mario Ruggieri, quindi l’assessore all’urbanistica Antonio Cappelletti. “In questa sede si decide soltanto se acquisire o meno quest’area – ha spiegato Ruggieri – poi ci saranno due atti dirigenziali per concretizzarla, se i privati vorranno impugnare qualcosa, saranno quelli ad esserlo”. “Questi sono solo atti dovuti – ha incalzato Cappelletti – non c’è niente di politico. Ci troviamo a sanare omissioni ripetutamente fatte, questo è il terzo esproprio dopo l’area del parcheggio di Santo Chiodo ed il cimitero di San Sabino, e oggi ci si viene a dire che sarebbe meglio continuare in queste omissioni perché la questione è complessa. Non è complessa, perché ci sono sentenze che ci dicono di farlo. L’ecomostro non c’entra niente, e anche se c’entrasse, non potremmo non tenerne conto, perché c’è una sentenza del Consiglio di Stato. Quando il potere giudiziario ordina, gli altri devono eseguire la sentenza”.

Maggioranza in fibrillazione – Le parole dell’assessore e del segretario generale, però, sembrerebbero non aver convinto del tutto l’intera maggioranza. Tanto che dopo qualche minuto di sospensione a non rientrare in aula, facendo così mancare il numero legale, non sono stati soltanto i consiglieri di minoranza, ma anche tre di maggioranza: il presidente di commissione Stefano Proietti (Rinnovamento, che in commissione aveva votato per la pratica), Francesco Saidi (Spoleto Popolare) e  Sandro Cretoni (gruppo misto – Lega Nord, che in commissione si era astenuto). Provocando un certo nervosismo tra il resto della maggioranza. L’appuntamento è quindi per la prossima seduta di consiglio, che non sarebbe stata ancora fissata, per vedere gli sviluppi della vicenda.

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