Nella prestigiosa cornice della Sala Capitolare presso il Chiostro di Santa Maria sopra Minerva del Senato della Repubblica a Roma è andata in scena la prima assoluta fuori regione dell’Associazione Risorgere, che prosegue così il suo iter di incontri formativi proponendosi alla platea vasta e interessata della Capitale.
Il tema prescelto per questa sessione di lavori era “Geopolitica, Intelligence e Security” e i relatori che si sono succeduti a parlare sono stati il Senatore Giuseppe Esposito, Vicepresidente del Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica ed il Professore Cavalier Giancarlo Elia Valori, il cui ultimo libro intitolato “Intelligence e Geopolitica”, edito da Rubettino Editore, esce proprio oggi in libreria.
I lavori sono stati aperti da una vibrante relazione del Presidente di Risorgere Emiliano Belmonte, il quale, ha voluto subito sottolineare alla parterre romano l’obiettivo nobile e “impopolare” che l’Associazione si pone, cioè quello di dare risposte concrete ai reali problemi del Paese, sfuggendo le grossolane approssimazioni che la politica moderna si concede in virtù di una agognata prontezza di messaggio.
Il Presidente Belmonte ha poi introdotto la sala ai temi della riunione, sottolineando come solo in una nazione sicura dal punto di vista dell’ordine interno e considerata in ambito internazionale possano crescere coscienze libere di ispirare la loro azione all’ideale risorgimentale di “humanitas civile”.
“E’ per questo -ha spiegato Belmonte strappando un applauso a scena aperta a tutti i presenti – che uno dei punti cardine dell’azione dell’Associazione Risorgere è, e sempre sarà, mirare alla riconquista della sovranità nazionale del paese in campo economico e geopolitico”.
Il Senatore Esposito, primo dei relatori, dopo aver brevemente percorso le principali tappe dei servizi segreti moderni, dalla Prima Guerra Mondiale ad oggi, si è soffermato sulla loro attuale struttura, frutto di otto anni di duro lavoro e riorganizzazione. L’Intelligence italiana è attualmente organizzata su due livelli: uno d’azione nazionale e l’altro di relazione con il resto del mondo, cosa che le consente di assicurare al paese una sicurezza interna di primissimo livello e di garantire all’Italia credito e considerazione per la sua efficienza in ambito internazionale.
Il Prof. Valori invece, ha incentrato la sua relazione sulla necessità di ridare all’Intelligence la fondamentale funzione per cui è stata creata, cioè quella di essere la “Grande Educatrice” della politica. Negli ultimi decenni invece si è assistito ad una sorta di inversione dei processi per cui il Servizio spesso e volentieri si è asservito alle logiche della politica meno nobile. Tale crisi di valori insieme ad uno spostamento geopolitico delle aree di interesse delle grandi potenze, che di fatto tagliano fuori dai giochi che contano l’intera Europa, colpevole di non essersi saputa imporre pur avendone pieno diritto e possibilità, rischiano di accelerare il processo già in essere di progressiva perdita di peso internazionale del nostro paese, che solo attraverso un efficace servizio di Intelligence potrà recitare ancora un ruolo da protagonista nella scena internazionale.
