Farmacie Terni, Di Girolamo "Decide il Comune su privatizzazione del servizio" - Tuttoggi.info

Farmacie Terni, Di Girolamo “Decide il Comune su privatizzazione del servizio”

Luca Biribanti

Farmacie Terni, Di Girolamo “Decide il Comune su privatizzazione del servizio”

Dura missiva del primo cittadino rivolta ai vertici di FarmacieTerni
Gio, 30/03/2017 - 11:43

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Il sindaco di Terni, Lepoldo Di Girolamo è intervenuto questa mattina sulle questione farmacie, rispondendo alle dure contestazioni che il Cda di FarmaciaTerni aveva mosso nei giorni scorsi.

La prima contestazione del Cda era rivolta alla possibilità di aprire il servizio a soggetti privati, visto che FarmacieTerni è una società ‘in house’ e gode, al momento, del beneficio dell’affido diretto diretto del servizio da parte del Comune, ma “solo se non vi sia partecipazione di capitali privati”.

La seconda contestazione era stata rivolta contro l’ipotesi di modificare l’articolo 16 dello Statuto “con il quale si intende introdurre un Amministratore Unico in sostituzione del Consiglio di amministrazione composto di tre membri, presenta alcuni aspetti critici che, tenuto conto della attuale durata del mandato dell’Organo amministrativo, nonchè del particolare scrupolo con cui l’attuale C. di A. conduce la gestione sociale, potrebbero far sorgere problemi di legittimità della delibera in sede di assemblea societaria con relativi profili di responsabilità patrimoniale”.

Tale ipotesi, sempre secondo il Cda di FarmacieTerni, potrebbe essere sostituita da una più accorta politica di gestione della dirigenza, tanto che gli stessi amministratori hanno comunicato la loro disponibilità a lavorare gratis: “Stante l’incertezza di fatto e in diritto circa la portata economica dei compensi e ritenuta la necessità che siano gli stessi amministratori a dare per primi il buon esempio, in un momento molto critico per la vita della comunità locale, siamo a comunicare la nostra disponibilità a svolgere l’attività di amministratori di “FarmaciaTerni – S.r.l.” rinunciando al compenso, con l’auspicio che anche altri amministratori dell’Ente e delle Partecipate locali possano aderire alla presente risoluzione”.

Di Girolamo, nella mattinata di oggi, ha replicato con una lunga lettera aperta al Cda di FarmacieTerni, dove, con grande fermezza, tiene a ristabilire i ruoli tra chi ha deve dare gli indirizzi politici della città e chi deve amministrare, in nome di chi ha affidato, il servizio nel modo milgiore e secondo le proprie competenze. Ecco il testo integrale della lettera:

Gentile Cda Farmacie Terni,
ho letto con grande attenzione la vostra lettera e intendo rispondervi con una lettera aperta, cosicché possano giudicare tutti i ternani e non solo quelli muniti di password di accesso al protocollo del Comune. Essendo una lettera rivolta anche alla città mi scuserete fin da adesso se non darò luogo a una risposta di tipo tecnico, ma andando al cuore dei punti.
Mi ha colpito il vostro passaggio sui principi di sana e leale collaborazione istituzionale. Sicuramente sono previsti dall’art.13 del Contratto di servizio e ancor di più sono asse portante delle nomine che il Sindaco effettua in base all’art.2 secondo comma lettera M del decreto legislativo 267/000.  

Gentili amministratori del Cda voi non siete a gestire l’azienda farmaceutica del Comune di Terni solo per i vostri eccellenti curriculum e le vostre indubbie capacità professionali, voi siete lì perché il sindaco di questa città vi ha ritenuto tra i migliori per poter attuare gli indirizzi provenienti dagli organi politici – ad iniziare dal consiglio comunale – democraticamente eletti. All’atto della nomina voi, secondo legge, vi siete impegnati al rispetto degli indirizzi programmatici stabiliti, in qualunque momento, dal Consiglio Comunale.

Il vostro compito è quello di amministrare l’azienda nel migliore dei modi e di attuare le linee programmatiche che vi sono state comunicate. E’ un principio elementare che vale a maggiore ragione in una società in house, quale è quella delle Farmacie Terni di intera proprietà del Comune di Terni. E’ compito del Comune individuare quale sia il migliore utilizzo di questo patrimonio aziendale nell’ottica di salvaguardare gli interessi primari della città. Ebbene, il Consiglio Comunale di Terni, ha deciso, al termine di un approfondito percorso amministrativo, inerente alla adozione secondo le norme del Testo Unico degli Enti Locali del Piano pluriennale di riequilibrio finanziario, che l’interesse dell’Ente è di alienare un patrimonio che non è più strategico e che può portare risorse decisive per gli equilibri del Piano, continuando comunque a svolgere la propria funzione. 

I cittadini potranno comunque utilizzare le farmacie indipendentemente dalla proprietà. Al di là delle capacità gestionali e dei bilanci che possono chiudersi o meno con perdite limitate o piccoli utili di esercizio, è palese agli occhi di tutti che le farmacie comunali non hanno più una funzione sociale da quando la distribuzione gratuita dei farmaci essenziali è a carico del Servizio sanitario nazionale.

Il welfare ha ben altri campi di azione, che costituiscono, in molti casi, vere e proprie emergenze sociali. Lo stesso concetto di servizio pubblico non sembra più addirsi a strutture per la distribuzione del farmaco che non registrano più alcuna diversità tra pubblico e privato. La scelta riformista di monetizzare risorse che possano essere utilizzate per i reali interessi della cosa pubblica d’altronde è stata imboccata da tempo da tante città italiane, da Bologna a Firenze.

Non entro, perché non è questa la sede, sulle possibili controversie legate a presunti danni economici, mi permetto di porvi il tema dei danni sociali. Non sfugge alle vostre persone, dotate non solo di competenze tecniche ma anche di attenzione ai temi    cittadini,  che la difesa, oltre ogni mandato, di situazioni non in sintonia con gli interessi del Comune e della città, costituisce per Terni un danno. Contribuire a risanare i conti di una azienda, di un ente, di un’associazione, facendo a meno di quello che non è più essenziale, costituisce le basi di una buona gestione e interesse primario che ogni pubblica amministrazione dovrebbe avere.

Questa amministrazione si è assunta l’onere di cambiare, di guardare agli interessi reali di Terni, di andare oltre alle piccole e grandi convenienze personali.  Il percorso di privatizzazione messo in atto deve necessariamente basarsi sugli interessi dell’Ente e di Terni, sulla sacrosanta salvaguardia dei livelli occupazionali di Farmacie Terni, sulla qualità e distribuzione del servizio offerto ai cittadini.

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