Bretella Terni Est-piazzale merci AST / Acciaierie e Anas non finanziano, a pagare i cittadini - Tuttoggi.info

Bretella Terni Est-piazzale merci AST / Acciaierie e Anas non finanziano, a pagare i cittadini

Redazione

Bretella Terni Est-piazzale merci AST / Acciaierie e Anas non finanziano, a pagare i cittadini

Insorgono misteriose controversie
Gio, 27/11/2014 - 12:13

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La realizzazione della bretellina stradale Terni Est-piazzale merci AST, opera davvero essenziale per la qualità della vita dei cittadini ternani, giungerà con circa un decennio di ritardo rispetto alle determinazioni raggiunte dagli attori istituzionali che, nel lontano anno 2000, decisero in Conferenza di Servizi di procedere con la Terni-Rieti.

La differenza rispetto ad allora risiede nel fatto che l’opera, all’epoca, era integralmente finanziata dalle Acciaierie, al cui servizio era diretta, e dall’ANAS –nel corso, appunto, dell’esecuzione della Terni-Rieti, con materiali di risulta che, una volta verificata la salubrità, avrebbero costituito il fondo stradale, evitando costosi conferimenti in discarica.

Il reiterato approccio dozzinale, clientelare e servile di numerosi protagonisti locali e regionali nei confronti di Thyssen; le misteriose controversie insorte tra Comune e i proprietari dei terreni della zona; anni e anni di ritardi; hanno condotto, da un lato, alla quotidiana invasione della città da parte di circa 500 TIR carichi di pesantissime merci, degradando le strade urbane e mettendo in pericolo pedoni e automobilisti; dall’altro lato, a un ulteriore effetto antieconomico: saranno i cittadini a pagare integralmente la bretellina, non più ANAS e Acciaierie, con un oneri a carico delle casse pubbliche che passano così da zero spaccato a circa 3 milioni di euro.

Ma il quadro è perfino peggiore:
a) L’ANAS, e dunque lo Stato, ha già dovuto buttare fior di euro per il conferimento in discarica delle terre di scavo citate, denari che potevano viceversa essere risparmiati se solo Regione e Comune avessero prestato per tempo la dovuta attenzione;

b) La pressione quotidiana di 500 TIR sulla città comporterà nei prossimi anni il precoce rifacimento di infrastrutture stradali e dei relativi servizi per altre centinaia di migliaia/milioni di euro, oltre a un danno ambientale/sanitario non quantificabile;

c) Alla fine pagheremo pure € 2,8 mln per un’infrastruttura i cui costi fino a un anno fa, secondo dichiarazioni rilasciate dalla vecchia giunta, non arrivavano a € 2 mln espropri inclusi –espropri peraltro nemmeno avviati dopo ben 14 anni!

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