BESTEMMIA IN TEATRO A TERNI: ESPLODE LA POLEMICA (Foto TuttOggi.info - Commenta) - Tuttoggi.info

BESTEMMIA IN TEATRO A TERNI: ESPLODE LA POLEMICA (Foto TuttOggi.info – Commenta)

Redazione

BESTEMMIA IN TEATRO A TERNI: ESPLODE LA POLEMICA (Foto TuttOggi.info – Commenta)

Gio, 30/09/2010 - 23:59

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(Lu.Bi.) – A Terni non si parla d'altro: la bestemmia recitata da Antonio Rezza durante uno spettacolo dello stesso regista e della co-autrice Flavia Mastrella in programma per Es.Terni. L'opposizione ha tuonato chiedendo le dimissioni dell'Assessore alla Cultura Guerra, persino i laicissimi Radicali hanno manifestato il loro sdegno. Anche le testate locali non hanno voluto mancare di biasimare la volgarità e l'oscenità del gesto. Posizioni da cui si discosta uno dei presenti allo spettacolo, che ha scritto una recensione su un quotidiano umbro. Uno spettatore d'eccezione, presente alla rappresentazione con i figli di 9 e 12 anni: Massimo D'Antonio, capogruppo in Provincia dell'UdC, che non ama la blasfemia ma che nel suo racconto dice di non aver trovato nessuna volgarità o volontà offensiva in un gesto che, contestualizzato nella situazione, era un simbolo di disperazione rappresentato da un codice espressivo, certo non usuale, ma non certo empio”. ‘Lo ritengo assolutamente geniale ed unico nell'originalità del suo modo di fare teatro. Detto questo, la bestemmia è stata pronunciata. Ma era solo un aspetto della rappresentazione. Spettacolo che parlava della violenza, dell'ipocrisia, dell'ingiustizia e della disperazione che pervade la società italiana'.

Antonio Rezza ha commentato a Tuttoggi.info di sentirsi 'amareggiato per il fatto che la stampa non abbia riportato integralmente la mia lettera (vedi sotto la versione completa, n.d.r.), ma soltanto alcuni estratti che non rendono chiaro il mio pensiero'. Sulla vicenda è intervenuto anche l'Assessore alla cultura Simone Guerra che già aveva rilasciato dichiarazioni in merito ritenendo la polemica strumentale e anacronistica e declinando le sue responsabilità nella scelta del linguaggio usato dagli artisti per rappresentare i loro testi.

Guerra, raggiunto da TO®, ha risposto alla richiesta di dimissioni con ironia e ‘creatività' facendosi fotografare con una spilla su cui è scritto ‘se piove dimettiti', facendo riferimento ai continui attacchi di quei politici che vogliono la sua testa. Ecco di seguito il testo integrale della lettera di Rezza

“Ho letto recensioni piene di inesattezze che potrebbero essere anche definite calunnie belle e buone. Non vi è alcuna bestemmia che concerne la Madonna nè suo figlio. C'è una bestemmia indirizzata a Dio che non è nè la Madonna ne tantomeno il figlio della Madonna. C'è una sola bestemmia e non due come si scrive. All'interno tra l'altro di uno spettacolo estremamente religioso, per ciò che intendo io come religione, e cioè la dedizione totale al lavoro e al sacrificio. Sono stati scritti fiumi di articoli su questo spettacolo e nessuno si è soffermato su una bestemmia filologica che esprime la disperazione e non la mancanza di rispetto verso la religione. Quindi la bugia è palese, mi si accusa di aver bestemmiato Cristo e la Madonna quando questo non è assolutamente vero, come dimostrano i video che metteremo eventualmente a disposizione per ogni controversia. Tra l'altro lo spettacolo, a quanto ho saputo, non è stato nemmeno visto. Ma di questo parleremo dopo. Riguardo alle frasi da me dette lo scorso anno al pubblico ternano, fanno parte di un gioco che è funzionale al testo e cioè il metatesto che diviene testo. Non è improvvisata la frase dei dieci euro ma è da considerarsi come testo. Non è un'offesa ma fa parte del testo dello spettacolo. Io amo il mio pubblico e non lo insulto come si vuol far credere. Ecco altre inesattezze: la trasmissione Tunnel non ci ha mai ospitato. Io non mi sforzo di risultare sgradevole. I miei genitali non sono in vista perchè coperti dalle mani. Il video dello spettacolo lo può dimostrare. Inoltre non si assegna la paternità dell'opera anche a Flavia Mastrella che è coautrice di ogni nostro lavoro. Si omette la metà del nostro ingegno in modo arbitrario. Si fa violenza a Flavia Mastrella attraverso la sua omissione. E queste invece sono mie riflessioni: il festival Es Terni e l'assessore Simone Guerra sono realtà assai preziose. Simone Guerra è un assessore giovane che abbraccia con entusiasmo iniziative fatte da altri giovani. Il pubblico di Terni, alla fine della serata, era in piedi ad applaudire: questo non si può sapere se non si era in sala. Inoltre il corsivo sulla prima pagina dove mi si definisce un pazzo e si chiede l'intervento della neuro deliri. Forse il corsivo non è opera della sua penna (riferito al recensore n.d.r.), conosco le logiche del potere legate ai titoli e alle squallide competenze di una redazione giornalistica. Ma non si può definire delirante una persona come me che purtroppo non lo è. Magari fossi riuscito a delirare. Non starei qui a rispondere per convincerla della sua superficialità. Che è più grave della mala fede. Io e Flavia Mastrella non siamo pazzi. E non sono certo imbecilli tutti quelli che ci amano. In definitiva mi sembra che l'articolo sia bugiardo e strumentale. E per finire la cosa più grave: lei non ha visto lo spettacolo, sappiamo che lei non ha messo piede in teatro. Come la mettiamo? Lei è un indovino? Si riesce a capire chi bestemmia stando in casa ad origliare? Si vedono i miei genitali attraverso la palla di cristallo e si confonde questa palla con la mia? Si perdoni l'insolenza ma si dovrebbe recensire solo ciò che si vede e non fidarsi di ciò che si sente. Antonio Rezza”


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