Basta Cas per chi è in case mobili, Balsana "Doppio danno per i terremotati" - Tuttoggi.info

Basta Cas per chi è in case mobili, Balsana “Doppio danno per i terremotati”

Redazione

Basta Cas per chi è in case mobili, Balsana “Doppio danno per i terremotati”

Il consigliere comunale di Norcia pronto a presentare una mozione contro la scelta annunciata dal nuovo commissario alla ricostruzione
Mer, 25/10/2017 - 22:45

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Stop a casette private e roulotte per gli sfollati del terremoto oppure basta Cas: il consigliere comunale indipendente di Norcia Luca Balsana riflette sulle ripercussioni che la decisione, preannunciata dal nuovo commissario straordinario alla ricostruzione Paola De Micheli (che aveva annunciato provvedimenti nel giro di un paio di giorni, che però non sono arrivati), potrebbe comportare. Ed è pronto a presentare una mozione, contrastando una decisione che di fatto per i terremotati comporterebbe un doppio danno.

“E’ di questi giorni – ricorda Balsana – la notizia che il nuovo commissario De Micheli voglia introdurre delle modifiche alla normativa sulla ricostruzione e in particolare all’erogazione del Cas (Contributo per l’Autonoma Sistemazione) in ragione di una maggiore tutela del paesaggio e che tale scelta che restringe sensibilmente il campo di applicazione della contribuzione alle famiglie senza tetto, trovi la condivisione della Regione Umbria.


Terremoto, il commissario De Micheli: basta Cas per chi è in case mobili 


Ad un anno dai noti eventi sismici che hanno visto molti cittadini optare per tale regime emergenziale in ragione delle prime indicazioni ricevute all’indomani della catastrofe, “cambiare le carte in tavola” rischia di produrre ancora più danni del sisma stesso. Basti pensare che proprio in ragione dell’opzione Cas numerose famiglie hanno pensato di rinunciare alla richiesta di una struttura abitativa emergenziale Sae e di procedere autonomamente alla sistemazione del proprio nucleo realizzando delle strutture a carattere temporaneo nei pressi delle proprie abitazioni danneggiate e di attendervi all’interno il completamento delle opere di ricostruzione, diminuendo sensibilmente i costi a carico dello Stato italiano rispetto all’assegnazione Sae. Tale scelta di sopravvivenza a dire delle Istituzioni preposte avrebbe in qualche modo contribuito ad abbassare la qualità paesaggistica del territorio, nonostante la collocazione di un piccolo manufatto temporaneo a ridosso di edifici danneggiati o crollati per di più destinati ad essere cantieri a cielo aperto per alcuni anni, non appaia più invasivo di una distesa di moduli abitativi collocata sulla conca nursina per decenni che inevitabilmente sarà destinata ad aumentare per il diritto di chi, evidentemente ingannato e beffato, si troverà a reclamare con forza l’assegnazione di un modulo precedentemente rinunciato, non trovando immobili agibili disponibili in zona da prendere in locazione. Qualcuno si è mai chiesto quanto costa allo Stato una Sae per una famiglia media completa di tutte le opere di urbanizzazione e quanto invece costerebbe la stessa famiglia in Cas fino alla ricostruzione della casa? Questa risposta la Protezione Civile e la Regione Umbria ce l’hanno data all’indomani del sisma del 24 agosto 2016, laddove hanno convintamente sostenuto l’inappropriatezza del ricorso alle Sae definendolo un modo di operare superato costoso e deturpante rispetto al Cas che comunque sarebbe spettato a chiunque in qualsiasi modo avesse provveduto autonomamente alla propria famiglia non avendo case agibili proprie disponibili dove insediarsi. Ovviamente col dilagare dell’emergenza a seguito del sisma del 30 ottobre vi è stato un necessario cambio di rotta istituzionale sulla bontà delle Sae che ha determinato l’attuale rapporto Cas / Sae dato ad oggi giunto ad un livello di completezza quasi totale.

La modifica oltremodo tardiva di questo assetto ormai considerato definitivo per le famiglie in quanto a primavera hanno operato la scelta definitiva, anche in virtù degli impegni economici assunti rispetto alla realizzazione delle proprie strutture di rifugio, – conclude Luca Balsana – non può assolutamente trovare condivisione dalla cittadinanza che subisce un danno che si somma sopra a quello del terremoto e necessita di una presa di posizione netta che interessi la totalità del consesso comunale per cui nei prossimi giorni verrà presentata una specifica mozione”.

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