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Cosa ne pensano i folignati della violenza contro le donne

Redazione

Cosa ne pensano i folignati della violenza contro le donne

Ven, 06/12/2013 - 14:14

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L’isolamento, lo spirito di sacrificio, il peso della famiglia e dei figli, la paura di rimanere soli: sono le cause per cui, secondo i risultati emersi da focus group condotti a Foligno su ottanta persone, con studenti delle scuole superiori e persone più mature, le donne, nonostante siano vittime di violenza, spesso restano ancora accanto al proprio partner.

Ottanta interviste – I risultati dell’indagine sono stati resi noti nel corso di un incontro, svoltosi ieri a Palazzo Trinci, nell’ambito delle iniziative promosse dall’assessorato alle pari opportunità, per ricordare la giornata contro la violenza sulle donne indetta dall’Onu. Agli ottanta interlocutori sono stati mostrati due video in cui si raccontano la storia di una donna vittima di violenza e di un’altra che sceglie di andarsene dalla casa in cui vive con il proprio ‘carnefice’. Gli ottanta intervistati hanno dovuto rispondere a due domande: cosa pensate, e come si arriva a questa situazione?

Isolamento e violenza – Ad una prima reazione di sgomento e di silenzio, con un senso di impotenza, è subentrata la volontà di capire le ragioni di quanto avvenuto. L’isolamento della coppia, anche per scelta, è stata indicata come una delle cause dei fatti di violenza. Le donna, inoltre, spesso si sacrifica perché sono presenti i figli e quindi è indotta, secondo consuetudine, a pensare di voler resistere a tutto, anche alla violenza, pur di mantenere un certo quadro familiare.

Minimizzare le violenze – Un altro timore individuato per la donna è quello di rimanere sola. Queste considerazioni sono state espresse dai vari interlocutori, sia giovani che più anziani. Questi ultimi hanno introdotto anche un’altra questione: la presenza dei cosiddetti miti familiari che sono resistono a lungo, tra cui quello di minimizzare quello che avviene. Se viene salutato come un fatto molto coraggioso quello di andarsene perché non è possibile continuare il rapporto, è da rilevare che né i giovani, né le persone più mature hanno indicato la denuncia dei fatti violenti alle autorità giudiziarie come una possibile via d’uscita alla situazione.

Mismetti: 'superare indifferenza' – All’incontro, dopo il saluto di Rita Zampolini, assessore alle pari opportunità del Comune di Foligno, che ha fatto riferimento al percorso portato avanti in questi anni dall’ente con l’associazionismo cittadino per cercare di incidere sulla violenza 'tema strutturale della società' è intervenuto il sindaco di Foligno Nando Mismetti, che ha posto l’accento sul fatto che 'alla base di tutto ci deve essere un rispetto della persona e che occorre superare il muro dell’indifferenza anche cambiando approccio rispetto ad alcune tematiche'.


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