La corsa elettorale spoletina, ormai entrata nel vivo, registra la clamorosa decisione di un candidato che dal prossimo 25 aprile comincerà lo sciopero della fame per protestare contro le costose campagne mediatiche ma anche contro le disparità di classe. L’annuncio è arrivato pochi minuti fa, via mail, dallo spoletino Maurizio Getti, candidato al consiglio comunale nelle file di Casa Rossa. Questo il comunicato integrale: “Ma quanti soldi costa l’imbrattamento delle nostre città con megamanifesti elettorali, i camion attrezzati a fare bella mostra dei candidati sindaci Loretoni e Benedetti. Più i tanti che ne scimmiottano le imprese cercando con difficoltà di tenere il loro passo con patetiche foto che non significano niente. Sono veramente arrabbiato se penso a quanti di noi operai non ce la fanno più e siamo costretti ogni giorno a contare anche i centesimi per sopravvivere. Tra noi lavoratori c’è chi ha bisogno di una casa e non se la può permettere perché per due stanze ti chiedono 500 euro. Figuriamoci quale può essere la situazione per chi è precario, disoccupato o in cerca di prima occupazione. In molti ormai non comprano neanche più i libri della scuola, c’è chi se li fa prestare e chi usa testi vecchi. Anche le cure sono un lusso se ci si vuol far curare per tempo e non attendere i tempi lunghissimi degli ospedali. La crisi ci morde ormai dappertutto e sta arrivando anche a morderci lo stomaco perché siamo arrivati al punto di dover fare la massima attenzione alle cose che compriamo per mangiare. Nessuno vuol sentire e perciò sono stufo di questa indifferenza.Mi sono candidato con Casa Rossa perché voglio che questa situazione cambi e perciò chiedo che ci ascoltino e non facciano come in Consiglio Comunale che si sono rifiutati di esentare le famiglie con un reddito da fame dal pagare i trasporti scolastici.Le famiglie povere vanno aiutate, non lasciate a se stesse, e se un Comune vuole può farlo, non facendogli pagare scuola, libri, mense scolastiche, asilo nido, e dando la possibilità di avere una casa, un contributo per l’affitto o qualche stanza dove poter abitare, adeguata alle piccole risorse economiche che ormai ci restano. Se non ci vogliono ascoltare troveremo il modo per farlo. Io per conto mio il modo l’ho trovato, il giorno 25 aprile, in cui si festeggia la Liberazione , inizierò uno sciopero della fame, e non mi fermerò fino a che non avrò ascoltato con le mie orecchie impegni concreti per le famiglie colpite dalla crisi. Finitela di buttare soldi per campagne elettorali assurde, finitela di pagare consigli di amministrazione, dirigenti, manager, consulenti, portaborse con il nostro sangue. E’ per chiedere questo che non avendo altro che il mio corpo, ne faccio strumento per rompere il muro di indifferenza che nasconde le sofferenze verso noi tanti, ultimi da sempre, in questa società dove troppi continuano a mangiare sulla nostra pelle. Maurizio Getti, Casa Rossa”