“Il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e gli italiani. Delle loro radici e del loro futuro. Ricordiamo i combattenti per la libertà, i loro sogni di democrazia, uguaglianza e felicità, il portare avanti con coraggio e tenacia la loro speranza di un Paese civile, giusto, solidale“.
Con queste parole l’Associazione nazionale partigiani d’Italia ha aperto il proprio discorso alle celebrazioni per il 72esimo Anniversario della Liberazione. A partecipare alla cerimonia nazionale a Roma, il premier Paolo Gentiloni assieme alle più alte cariche dello Stato, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Celebrazioni che si stanno vivendo in queste ore in tutte le piazze d’Italiae ovviamente anche in Umbria.
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Cosa commemoriamo il 25 aprile? È su questa data del 1945, che si fonda, anzitutto, la nostra Repubblica. Il giorno che vide Sandro Pertini, partigiano, annunciare da Radio Milano Libera, la fine della guerra, il recupero dell’unità nazionale, l’avvio di un nuovo cammino democratico.
Sandro pertini e la liberazione di Milano di nondimentichiamo
Da Carpi, dove il Presidente della Repubblica si è recato per la commemorazione “25 aprile, Festa della Liberazione: tra la storia dei padri e il futuro dei figli”. Queste le sue parole del Teatro Comunale: “La Resistenza scrisse, tra queste montagne, pagine luminose di Storia. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Teatro Comunale di Carpi, in provincia di Modena.
“Resistenza come lotta al nazifascismo, ma anche come embrione della nuova democrazia. – continua il Capo dello Stato – Resistenza come primo, essenziale momento per la riconquista della libertà”.
“Non si può comprendere la Resistenza, il suo significato, la sua fondamentale importanza nella storia d’Italia se non si parte dalla sua radice più autentica e profonda: quella, appunto, della rivolta morale. Una rivolta contro un sistema che aveva lacerato, oltre ogni limite, il senso stesso di umanità inciso nella coscienza di ogni persona”.